15 italiani in fuga da Israele | Scopri chi ha realmente pagato il loro viaggio di ritorno!

Ultimi 15 italiani in Israele decollano verso Atene. Un rientro atteso e spese viaggio non a carico del governo. Attenzione rivolta alla Freedom Flotilla! ✈️🌍✨

A cura di Redazione Redazione
06 ottobre 2025 15:41
15 italiani in fuga da Israele | Scopri chi ha realmente pagato il loro viaggio di ritorno! -
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Flotilla: Rientrati in Italia gli Ultimi 15 Attivisti

Roma, 6 ottobre 2025 – Gli ultimi 15 italiani partecipanti alla Flotilla, rimasti in Israele, sono finalmente decollati verso Atene per il loro rientro in patria. “Sono tutti in ottime condizioni fisiche,” ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani tramite un post su X, esprimendo la sua gratitudine al personale del ministero per l’impegno messo nell’assistenza agli attivisti.

Questo annuncio segue il rientro di altri 26 connazionali avvenuto la sera di sabato scorso, e di quattro parlamentari italiani il giorno precedente. Diverse testimonianze hanno messo in luce il trattamento severo imposto dai militari israeliani, sollevando interrogativi sulle condizioni di detenzione vissute dagli attivisti. Tra i rientranti c’è anche Tony La Piccirella, che ha trascorso del tempo in carcere in Israele dopo essersi rifiutato di firmare l’ordine di rimpatrio.

“Le spese di viaggio non sono a carico del nostro governo,” ha puntualizzato Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla. La Delia ha evidenziato che, contrariamente a quanto è stato ipotizzato, i costi per il rientro dei 15 attivisti, così come per i 26 già tornati, sono sostenuti dal Global Movement to Gaza e non dallo Stato italiano. Questo aspetto ha generato un acceso dibattito politico, chiarendo che le promesse del governo sono state mantenute.

La Delia ha invitato il pubblico a mantenere alta l’attenzione sulla Freedom Flotilla Coalition, la quale continua a navigare in acque internazionali verso Gaza con l’intento di “rompere un assedio illegale” e sostenere il popolo palestinese. “È fondamentale fermare immediatamente questo genocidio, l’espansione e l’occupazione illegale dei territori palestinesi, oltre ad aprire corridoi umanitari permanenti,” ha aggiunto Delia, enfatizzando la necessità di una risposta internazionale attiva per garantire i diritti umani.

Scopriremo nelle prossime settimane come si evolverà la situazione degli attivisti, mentre oggi si celebra un piccolo ma significativo passo verso casa per coloro che hanno dedicato il loro tempo alla causa della libertà e dei diritti umani in Medio Oriente.

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