93% delle imprese in crisi per la burocrazia | Ma chi è realmente il colpevole?

Il 93% delle imprese italiane denuncia l'impatto critico della burocrazia sulla loro crescita. Scopri le soluzioni nel nuovo rapporto di Conflavoro! 📊💼✨

A cura di Redazione Redazione
15 ottobre 2025 15:24
93% delle imprese in crisi per la burocrazia | Ma chi è realmente il colpevole? -
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La Burocrazia in Italia: Un Ostacolo alla Crescita delle PMI

Roma – Un recente rapporto di Conflavoro, in collaborazione con la Luiss Business School, ha svelato un dato allarmante: il 93% delle imprese italiane considera che la burocrazia della Pubblica Amministrazione (PA) abbia un impatto critico sulle proprie attività. Questo studio, che ha coinvolto 650 aziende rappresentative dei settori manifattura, costruzioni, commercio, turismo e servizi, evidenzia un problema sistemico che caratterizza il panorama imprenditoriale nazionale.

Le Implicazioni della Burocrazia

Secondo la ricerca, più della metà delle aziende intervistate (il 48%) vive questa situazione in modo estremamente negativo, con un conseguente aumento dei costi, sia diretti che indiretti. Le procedure burocratiche sono percepite come onerose, complesse e lente, creando un contesto difficile soprattutto per le micro e piccole imprese, che spesso faticano a sopravvivere in un ambiente così ostile.

Un aspetto preoccupante emerso dallo studio è che il 43% delle imprese segnala una perdita di tempo e scoraggiamento imprenditoriale, mentre il 18% sugli investimenti si mostra più reticente. “La mancata attuazione delle norme è vista come un problema cruciale dalla gran parte degli intervistati,” dichiara il rapporto. Inoltre, il 40% delle aziende implica che la complessità normativa è alimentata da comportamenti di chi opera nell’area grigia dell’illegalità.

Proposte per la Semplificazione

Per affrontare queste criticità, Conflavoro propone una serie di misure per semplificare il rapporto tra le imprese e la PA. Tra le principali indicazioni c’è la necessità di limitare i costi complessivi che le aziende sostengono per rispettare le normative, in proporzione alla loro dimensione. Si suggerisce anche di attivare meccanismi di compensazione economica per le imprese più vulnerabili e di fornire esenzioni mirate per ridurre il peso burocratico.

Alcuni membri chiave del governo, come Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro della Camera, e Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro, hanno riconosciuto l’urgenza di affrontare questi problemi. Rizzetto ha sottolineato l’importanza di una regolamentazione chiara e lineare, mentre Bellucci ha evidenziato come un dialogo costruttivo tra PA e imprese rappresenti un asse strategico per lo sviluppo economico.

Reazioni del Settore Impresariale

Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che ben il 93% del campione consideri il carico burocratico un problema serio. “Le agenzie governative devono essere capaci di ascoltare e rispondere alle reali esigenze del tessuto imprenditoriale,” ha affermato, sottolineando l’importanza di normative più chiare e fluide.

La Via da Seguire: Collaborazione e Innovazione

Infine, Matteo Caroli, Associate Dean for Sustainability and Impact alla Luiss Business School, ha messo in luce due ostacoli principali al progresso delle imprese: la complessità normativa e l’inefficienza delle misure di controllo. “La digitalizzazione e la semplificazione normativa sono essenziali,” ha affermato, richiamando l’attenzione sulla necessità di migliorare le competenze all’interno della PA.

Conclusione

La ricerca evidenzia un’urgenza di cambiamento nella relazione tra la Pubblica Amministrazione e le micro, piccole e medie imprese. È fondamentale che il governo ascolti le istanze del settore, semplificando le normative e investendo in innovazione per creare un ambiente favorevole alla crescita e alla competitività. Solo così l’Italia potrà liberare il potenziale delle sue PMI, che sono la spina dorsale dell’economia nazionale.

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