Il Testo unico del turismo della Toscana in Consulta, lo Stato: "Va garantita uniformità nazionale"
(Adnkronos) - Sotto la lente della Corte costituzionale torna la regione Toscana. Sul 'banco degli imputati' stavolta la complessa legge 61/2024, anche detta Testo Unico del Turismo, impugnato dalla presidenza del Consiglio dei ministri


(Adnkronos) - Sotto la lente della Corte costituzionale torna la regione Toscana. Sul 'banco degli imputati' stavolta la complessa legge 61/2024, anche detta Testo Unico del Turismo, impugnato dalla presidenza del Consiglio dei ministri lo scorso 10 marzo e relazionato nel corso dell'udienza pubblica dai giudici Pitruzzella e Sandulli.
La Legge, che introduce una serie di disposizioni volte a regolamentare il settore turistico, con particolare riferimento alle strutture alberghiere, extra alberghiere e alla locazione turistica breve, "incide in modo puntuale e limitativo notevolmente sugli affitti brevi, quella che è ormai una attività generalizzata sul territorio nazionale: il disporre diversamente di una attività privata facendone una attività turistica", ha detto intervenendo per lo Stato l'avvocato Gabriella Mangia. "L'articolo 22 (che impone tra l'altro che un bene con uso residenziale debba cambiare obbligatoriamente destinazione d'uso per potere essere usato per attività ricettiva e che i comuni possano stabilire limiti ridotti rispetto alla stessa legge - ndr) è una delega in bianco".
"La legge Toscana si occupa di vari aspetti senza considerare la necessità di una uniformità nazionale - prosegue - Individua una disciplina generale mettendo sotto la voce turismo quanto in realtà per molti aspetti turismo non è, perché riguarda soprattutto la tutela della concorrenza e dell'ordinamento civile e perché incide sulla attività privata in modo settoriale e limitato alla regione Toscana senza preoccuparsi che questo tipo di regolamentazione dovrebbe avere una portata di carattere nazionale, per evitare disparità di trattamento sui territori, in merito a qualcosa di ormai radicato che necessita di una disciplina di carattere unitario".
"Ricordo la sentenza di ieri", cita l'avvocatura di Stato con riferimento alla pronuncia n.143 in cui la Corte ha dichiarato l'illegittimità di una norma della Regione Liguria che non consentiva ai proprietari di hotel, in caso di comprovata non convenienza economica, di richiedere lo svincolo della destinazione d'uso riconoscendo la necessità di un equilibrio tra la tutela del settore turistico e il diritto dei proprietari di attività economiche di non essere obbligati a mantenere un'attività non sostenibile. Sentenza che rappresenta un importante riferimento costituzionale, secondo l'Avvocatura, come anche la sentenza 369 del 2008, in cui la Corte si occupò di una legge regionale lombarda in materia di turismo e di B&B in edifici condominiali, stabilendo che era costituzionalmente illegittima la norma regionale che prevedeva che fosse necessaria l'approvazione dell'assemblea condominiale per l'apertura di un B&B. "Era stato detto che bisogna garantire una uniformità. E' impossibile quindi che il diritto di proprietà sia regolamentato in modo diverso", conclude lo Stato.