Israele difende i maltrattamenti su Greta Thunberg: “Tutte menzogne” | Le testimonianze dei rilasciati svelano un’altra verità!
Israele nega accuse di maltrattamenti a Greta Thunberg e attivisti. Ma testimonianze svelano una realtà ben diversa 😡🌍 Scopri la verità!


Flotilla: Israele nega i maltrattamenti agli attivisti, ma i racconti dei rilasciati raccontano una realtà differente
ROMA – Il governo israeliano ha fatto fronte a gravi accuse di maltrattamenti nei confronti degli attivisti e giornalisti arrestati a bordo della Global Sumud Flotilla, tra cui l’illustre attivista Greta Thunberg. In un comunicato ufficiale, il Ministero degli Esteri israeliano ha definito queste affermazioni come “sfacciate menzogne”.
In un post su X, il Ministero ha affermato: “Le affermazioni sui maltrattamenti subiti da Greta Thunberg e dagli altri detenuti sono completamente false. Tutti i diritti legali sono stati rispettati”. Tuttavia, la difesa di Israele ha suscitato numerose polemiche. Infatti, le autorità sostengono che Thunberg e altri detenuti si siano rifiutati di essere espulsi, suggerendo che non avrebbero subito alcun danno. “Non hanno denunciato le accuse ridicole e infondate, poiché non si sono mai verificate”, si legge nel comunicato.
A ben vedere, le dichiarazioni ufficiali sono state messe in discussione da numerosi resoconti di chi è stato rilasciato. Il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha espresso orgoglio per le dure misure adottate, affermando che gli attivisti della flottiglia sono stati trattati come sostenitori del terrorismo. “Chiunque sostenga il terrorismo è un terrorista e merita le stesse condizioni applicate ai terroristi”, ha affermato con fermezza.
Nel suo resoconto, il giornalista Alessandro Mantovani ha rivelato dettagli inquietanti sulla condizione di detenzione. “Greta Thunberg è stata tra le più colpite”, prosegue Mantovani, “sottoposta a trattamenti inumani” quali la benda sugli occhi, manette e l’impossibilità di contattare i legali. “Costretti a bere acqua non potabile, la situazione era insostenibile”, ha aggiunto.
Le testimonianze di altri detenuti, riportate anche dal Guardian, amplificano la gravità della situazione. Thunberg avrebbe denunciato “disidratazione, carenza di cibo e acqua”, mentre un giornalista italiano ha descritto una scena devastante in cui l’attivista svedese sarebbe stata avvolta in una bandiera israeliana, presentata come un “trofeo”. “Una situazione umiliante”, l’ha definita.
Anche il consigliere regionale lombardo, Paolo Romano (PD), ha raccontato di esperienze traumatiche: “Ci picchiavano se ci muovevamo, ci insultavano, ridevano di noi. Siamo stati trattati come animali”.
In questo cosmo di tensione e opinioni contrastanti, le polemiche si intensificano, mettendo in luce la complessità della situazione e il controverso trattamento riservato agli attivisti che hanno partecipato alla flottiglia. I racconti di chi ha subito l’arresto continuano a sollevare interrogaizoni e a suscitare indignazione a livello globale, creando un divario sempre più ampio tra le dichiarazioni ufficiali di Israele e la realtà percepita dai detenuti e dai loro sostenitori.