La marciatrice ignorata dopo la medaglia d’argento | Chi si opporrà al silenzio dell’atletica italiana?

Antonella Palmisano si scaglia contro la federazione per l'assenza di riconoscimento nella marcia. È tempo di dare il giusto peso alle vittorie! 🥈💪

A cura di Redazione Redazione
01 ottobre 2025 18:27
La marciatrice ignorata dopo la medaglia d’argento | Chi si opporrà al silenzio dell’atletica italiana? -
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Palmisano in Rivolta: “Le mie Medaglie Cancellate e una Disciplina Ignorata”

ROMA – Antonella Palmisano, marciatrice azzurra simbolo di tenacia e determinazione, ha deciso di rompere il silenzio su una questione che la turba profondamente: le sue medaglie sembrano essere sistematicamente dimenticate dalla federazione e dagli organi di comunicazione sportiva.

La marciatrice, che ha recentemente conquistato una medaglia d’argento ai Mondiali di Tokyo, ha espresso il suo malcontento attraverso un post sui social, in cui denuncia l’ennesimo errore da parte di European Athletics e della Federazione Italiana di Atletica (Fidal). “Sono stanca. La mia disciplina è ignorata, le mie vittorie cancellate come se non fossero mai esistite”, ha dichiarato Palmisano, puntando il dito contro l’atteggiamento di chi gestisce la comunicazione all’interno della federazione.

L’episodio è emerso in concomitanza con l’annuncio degli Europei di Birmingham 2026, dove nella presentazione delle medaglie dei Mondiali di Tokyo 2025 il nome di Palmisano non compare. “Ho assistito all’ennesima presa in giro,” ha scritto nel suo post, sottolineando come la sua medaglia sia stata omessa in un contesto che avrebbe dovuto celebrarla. Fortunatamente, a seguito di una sua segnalazione al Presidente della Fidal, il post è stato rimosso, ma la frustrazione rimane.

La marciatrice non si è limitata a lamentarsi. Ha richiesto “rispetto” e ha affermato la necessità che il suo nome e la sua storia siano riconosciuti, anche in considerazione del contributo che ha dato all’atletica italiana. “Se oggi l’atletica italiana può vantare certe medaglie, è anche grazie a me,” ha aggiunto, richiamando l’attenzione su un tema spesso trascurato: la parità di visibilità e rispetto per tutte le discipline.

La reazione della federazione, secondo Palmisano, è stata assente. “Nessuno mi ha contattato per confrontarsi o scusarsi,” ha dichiarato, mettendo in luce un potenziale problema di comunicazione e di attenzione verso gli atleti meno celebrati, ma non per questo meno meritevoli.

In conclusione, la marciatrice ha ricevuto un gran numero di messaggi di supporto da parte di atleti giovani che si trovano nella stessa situazione. “Mi hanno sempre dato della brava ragazza, ma sono una donna che pretende rispetto,” ha chiosato, chiudendo il suo sfogo con un invito a considerare l’umanità e l’impegno di chi contribuisce al successo sportivo, a prescindere dalla visibilità che riceve.

La vicenda di Antonella Palmisano non è solo una questione personale, ma solleva interrogativi più ampi sulla cultura sportiva italiana e sul modo in cui vengono valorizzate tutte le discipline. È tempo che il merito venga riconosciuto, perché ogni medaglia racconta una storia che merita di essere ascoltata.

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