La Sierra Leone insegna: un paese di giovani che non hanno mai visto la guerra | Cos'è davvero il conflitto civile?

Scopri la lezione della Sierra Leone: un museo che preserva la memoria della guerra e promuove la pace. Un viaggio emozionante nel passato! 🌍✌️✨

A cura di Redazione Redazione
02 ottobre 2025 11:54
La Sierra Leone insegna: un paese di giovani che non hanno mai visto la guerra | Cos'è davvero il conflitto civile? -
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La lezione della Sierra Leone: la guerra come male assoluto

Freetown, una città che porta le cicatrici di un conflitto tremendo, si presenta oggi come un simbolo di resilienza e speranza. Qui, Benjamin Tengbeh, guida del Museo della Pace, ci introduce a una realtà difficile da comprendere per le nuove generazioni, cresciute senza l’ombra della guerra civile che ha segnato il paese dal 1991 al 2002. “Gli studenti si siedono proprio qui”, afferma Tengbeh, indicando la sala che ospita i visitatori.

Con un’età media di appena 21 anni, la maggior parte della popolazione della Sierra Leone non ha vissuto direttamente il conflitto, ma le ferite rimangono profonde. “Sulle cause e le responsabilità ognuno vede le cose a modo suo, ma di una cosa siamo tutti certi: la guerra deve essere messa al bando, per sempre”, afferma il nostro accompagnatore, sottolineando l’unanime desiderio di pace tra le diverse generazioni.

La memoria di una guerra devastante

Il Museo della Pace, situato nel quartiere di Aberdeen, è stato inaugurato nel 2013, pochi anni prima della chiusura del Tribunale speciale per la Sierra Leone. Questo organismo, supportato dalle Nazioni Unite, ha avuto il compito di perseguire i crimini commessi durante il conflitto. Le immagini esposte nelle sale raccontano una storia di violenza e sofferenza, con foto di carnefici e i volti dei soldati, accanto a giubbotti con amuleti, indossati da bambini-soldato che credevano di essere invulnerabili.

I numeri sono devastanti: piĂą di 120.000 morti e migliaia di persone traumatizzate. Tra i condannati, spicca Charles Taylor, ex presidente della Liberia, la cui condanna a 50 anni per vari crimini, tra cui omicidio e arruolamento di bambini-soldato, evidenzia la brutalitĂ  del conflitto.

Un appello contro la guerra

Recentemente, il presidente della Sierra Leone, Julius Maada Bio, ha preso la parola davanti all’Assemblea generale dell’ONU, lanciando un accorato appello per la cessazione delle ostilità in diverse zone di conflitto. “Cessate il fuoco ora a Gaza, cessate il fuoco ora in Sudan, cessate il fuoco ora in Ucraina”, ha dichiarato, evidenziando la fragilità della pace mondiale e criticando l’inerzia delle potenze mondiali.

Maada Bio ha invitato a riflettere su come un veto nel Consiglio di sicurezza non debba mai essere un “verdetto contro l’umanità”. Le parole del presidente risuonano forti, richiamando l’attenzione sulla necessità di un impegno collettivo per porre fine ai conflitti.

Custodire la memoria storica

Il lavoro del Museo della Pace non si limita alla mera esposizione di reperti. Attualmente, il museo è impegnato nella digitalizzazione di documenti d’archivio, raccogliendo testimonianze in diverse lingue locali. L’obiettivo è quello di mantenere viva la memoria storica, garantendo un ricovero dignitoso alle vittime e contribuendo a una riconciliazione duratura.

L’insegnamento impartito agli alunni delle scuole è chiaro: la guerra è un male assoluto e la sua memoria deve servire da monito per le future generazioni. Custodire e onorare il passato è essenziale affinché la storia non si ripeta mai più. In un mondo dove i conflitti sembrano rimanere una costante, la Sierra Leone ci offre una lezione di speranza e resilienza che non possiamo permetterci di dimenticare.

âś… Fact Check FONTE VERIFICATA

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