Rapito da forze israeliane | La verità su Lafram svelata: tornerà a casa questo weekend?
Yassine Lafram sta bene e tornerà in Italia questo weekend dopo la sua detenzione. Ucoii lo ringrazia per il supporto ricevuto! 🙏🇮🇹✨


Flotilla: Yassine Lafram rientrerà nel weekend, l’Ucoii rassicura sulle sue condizioni
BOLOGNA – Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii), sta bene e il suo rientro in Italia è atteso per il prossimo fine settimana. A confermare la buona notizia è la stessa Ucoii, alla luce delle recenti preoccupazioni per la sua incolumità, emerse dopo la perdita di contatti con lui durante la Global Sumud Flotilla.
Un video pubblicato su Facebook, presumibilmente registrato prima della comunicazione, ha fatto il giro del web. In esso, Lafram dichiara: “Mi chiamo Yassine Lafram e sono cittadino italiano. Se state vedendo questo video, vuol dire che sono stato rapito e portato via da forze israeliane contro la mia volontà.” Attraverso questo appello, il presidente ha chiesto al governo italiano di intervenire per il suo rilascio.
Il segretario dell’Ucoii ha fatto sapere che, in seguito a una chiamata dall’Unità di crisi, il nome di Lafram era già stato inserito nella lista degli italiani detenuti, permettendo così di garantire i servizi consolari necessari. “La Farnesina ha assicurato che Lafram riceverà assistenza e visiterà un rappresentante consolare”, ha comunicato l’Unione.
Attualmente, Lafram si trova ancora in stato di fermo, ma, come affermato dall’Ucoii, “sta bene e ha ricevuto tutti i servizi necessari”. Le autorità italiane stanno lavorando per facilitare il suo ritorno e, secondo le informazioni in possesso dell’Unione, “il rimpatrio è previsto entro questo weekend”.
In un segno di unità, l’Ucoii ha espresso gratitudine al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e all’arcivescovo, Matteo Maria Zuppi, per il loro impegno attivo al fine di garantire aggiornamenti e supporto. “Ringraziamo tutte le persone di buona volontà”, hanno dichiarato, “per il loro supporto e vi chiediamo di tenerlo nelle vostre preghiere per un celere rilascio.”
Mentre si attende la conferma definitiva del rientro di Yassine Lafram, la situazione continua a mantenere alta l’attenzione mediatica e politica, riflettendo la complessità del contesto internazionale attuale e le sfide legate ai diritti umani.