Scontri a Bologna: un presidio vietato diventa campo di battaglia | Cosa nasconde realmente questa tensione tra manifestanti e forze dell'ordine?

Scontri a Bologna durante il controverso presidio dei Giovani palestinesi per il 7 ottobre. La Polizia interviene, scoppiano tensioni e proteste. 🚨✊

A cura di Redazione Redazione
07 ottobre 2025 21:31
Scontri a Bologna: un presidio vietato diventa campo di battaglia | Cosa nasconde realmente questa tensione tra manifestanti e forze dell'ordine? -
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Scontri a Bologna per il presidio Pro Pal non autorizzato: tensioni in centro cittĂ 

BOLOGNA – La serata di lunedì 7 ottobre si è trasformata in una scena di tensione e scontro a Bologna, dove un presidio indetto dai Giovani palestinesi per celebrare la ricorrenza del 7 ottobre si è rivelato un evento controverso e non autorizzato dalla Questura. Dopo pochi secondi dall’inizio dell’evento, le forze di polizia sono intervenute, interrompendo bruscamente le attività e innescando una serie di confronti tra manifestanti e agenti.

Tuttavia, nonostante il divieto di svolgere la manifestazione, circa un centinaio di attivisti si sono radunati in piazza Nettuno, dando vita a un vivace scambio di opinioni con le forze dell’ordine. I poliziotti, schierati in tenuta antisommossa, hanno chiuso tutti gli accessi a piazza del Nettuno, impedendo ulteriori afflussi di manifestanti.

Durante la confusione, un gruppo di circa 300 attivisti si è radunato in piazza Maggiore, dove si è levato un coro di voci che gridavano “vergogna” e chiedevano di poter procedere con il presidio. Le forze dell’ordine, però, hanno mantenuto un atteggiamento fermo, annunciando tramite megafono che il corteo non era autorizzato e invitando i manifestanti a disperdersi.

Scontri e tensioni, però, non sono tardati ad arrivare. Dopo un iniziale tentativo di corteo, gli agenti hanno tentato di disperdere i manifestanti, suscitando scontri in via Rizzoli. L’utilizzo di manganelli e idranti ha caratterizzato i momenti più concitati, mentre gli attivisti cercavano di ritirarsi verso le Due Torri, ma non senza opposizione. Una battaglia tra chi difendeva il diritto di manifestare e chi cercava di mantenere l’ordine pubblico si è immediatamente instaurata, con volanti di polizia che circondavano le strade adiacenti e gli agenti che bloccavano le uscite.

Nella serata di tensione, sono stati segnalati diversi momenti di scontro, tra cui il lancio di oggetti contro le forze dell’ordine e la costruzione di barricate improvvisate. Tra i manifestanti, si udivano cori come “Palestina libera” e “Bella ciao”, mentre il clima d’intolleranza cresceva.

Alla fine, mentre il presidio si è concluso nel caos, alcuni giornalisti hanno anche riportato di essere stati coinvolti nei disordini, con un cameraman strattonato mentre cercava di documentare gli eventi.

Nel complesso, questa manifestazione ha messo in evidenza le tensioni sociali e politiche vive anche nel nostro Paese, rimarcando le divisioni su temi delicati e complessi. La serata di Bologna potrebbe rivelarsi un ulteriore capitolo in una storia di conflitti e contestazioni intorno a questioni di identitĂ  e diritti civili.

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