A Gorizia i dati diventano poesia, Anadol firma il progetto digitale più grande d'Europa
(Adnkronos) - Le sue opere sono state esposte al MoMA, al Centre Pompidou, al The Sphere di Las Vegas. Ora Refik Anadol, tra i più influenti artisti al mondo nell’ambito della digital art, ha realizzato per l'Italia uno dei suoi progetti
(Adnkronos) - Le sue opere sono state esposte al MoMA, al Centre Pompidou, al The Sphere di Las Vegas. Ora Refik Anadol, tra i più influenti artisti al mondo nell’ambito della digital art, ha realizzato per l'Italia uno dei suoi progetti più ambiziosi: sarà il suo 'Data Tunnel' a inaugurare, il prossimo 16 dicembre, la DAG –Digital Art Gallery, la nuova galleria d’arte digitale immersiva di Gorizia.
Classe 1985, Refik Anadol è un pioniere dell'arte digitale e da dieci anni lavora su dati e intelligenza artificiale. "Penso che gli artisti siano lo specchio della società e riflettano il tempo in cui stanno vivendo. Io sono nato nell'era digitale e sono stato fortunato a vedere ogni cosa, dall'inizio di Internet all'arrivo dell'intelligenza artificiale. Tutti gli artisti del passato hanno provato a vedere oltre e io faccio lo stesso. I dati sono diventati parte della nostra vita, sono la lingua che usiamo tutti attraverso gli smartphone e i computer, sono qualcosa che non vediamo ma che esiste, sono le nostre informazioni, la nostra identità e la nostra memoria. Per me non sono solo numeri, al loro interno c'è poesia", ha spiegato in un incontro stampa a cui ha partecipato Adnkronos.
A Gorizia l'artista ha utilizzato l'architettura come una tela per creare il suo 'Data Tunnel', un’installazione immersiva site-specific che sfrutta l’intera estensione del nuovo LEDwall della rinnovata Galleria Bombi: un flusso visivo continuo su mille metri quadrati di superficie digitale. L'installazione nasce dalla ricerca di Anadol sul 'Large Nature Model', un modello di Intelligenza artificiale addestrato su milioni di immagini ambientali e dataset provenienti da musei e archivi scientifici internazionali. I dati diventano pigmento, memoria e materia visiva, generando forme organiche in trasformazione. "Utilizziamo l'intelligenza artificiale come un pennello e con quello creiamo l'opera. Amo la cultura italiana e abbiamo tenuto a mente i grandi artisti del passato, come Michelangelo e Donatello: il Rinascimento è la mia più grande fonte di ispirazione. Il mio motto è 'Non dimenticare il passato, ma immagina sempre il futuro', così il nostro lavoro rispetta la storia dell'arte mentre punta all'innovazione", ha detto l'artista.
Dietro c'è oltre un anno di lavoro e un team di 20 persone che vengono da tutto il mondo. "Bisogna provare e riprovare, non c'è nessuna scorciatoia, non esiste un pulsante magico che fa l'arte. Bisogna trovare le connessioni giuste, cerchiamo l'umano in quello che non è umano. Siamo andati a raccogliere dati in natura, per esempio nelle foreste pluviali e nei ghiacciai, e poi abbiamo utilizzati dati open source. A quel punto - ha spoegato -abbiamo creato l'algoritmo e allenato l'Ia sul progetto, che è un processo molto difficile per uno studio artistico rispetto a una grande azienda tecnologica, perché le nostre risorse sono limitate. Nel tunnel vedrete milioni di immagini che prendono forma, accompagnate da una bellissima colonna sonora, e le persone avranno una prospettiva unica da ogni punto della galleria. E tutto questo sarà possibile grazie ad energia sostenibile".
Lascito alla città di 'GO! 2025'(Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura 2025), la DAG diventa un importante luogo d'incontro delle pratiche artistiche contemporanee e sarà accessibile gratuitamente. "È molto raro che ci siano luoghi come questo - ha detto Anadol - dobbiamo celebrarlo. Credo che l'arte sia di maggiore ispirazione quando non si trova solo in un museo, è pubblica e alla portata di tutti. Credo che questo progetto unisca le persone e porti l'arte pubblica a un altro livello. Luoghi come questo permettono all'arte digitale di diventare parte della società. Immaginate le domande che si porrà il pubblico, le persone andranno a casa e si informeranno su Internet, l'opera potrebbe ispirare altri artisti. L'arte digitale ci ricorda che il mondo sta cambiando e ci porta a chiederci cosa accadrà nel futuro. Spero che l'opera tocchi anime e menti, che le persone siano intellettualmente e spiritualmente stimolate dal nostro lavoro".
E sul futuro dell'intelligenza artificiale, che Refik Anadol utilizza prestando molta attenzione all'etica dei dati e alla sostenibilità ambientale, non ha dubbi. "Credo che il futuro sarà umano, ma ci sarà una collaborazione con le macchine. E dal momento che le macchine - ha sottolineato - ci rispecchiano è importante utilizzare l'Ia in maniera responsabile. Dobbiamo avere buone intenzioni". (di Corinna Spirito)