Un omicidio mascherato da tragedia: il marito di Nicoleta Rotaru è il colpevole, l’ultima lite registrata nel suo telefono svela la verità.

Scopri la drammatica verità su Nicoleta Rotaru: un omicidio svelato da un audio inquietante. Un caso che scuote e fa riflettere. ⚠️🔍

A cura di Redazione
24 agosto 2024 20:23
Un omicidio mascherato da tragedia: il marito di Nicoleta Rotaru è il colpevole, l’ultima lite registrata nel suo telefono svela la verità.
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Omicidio e Verità Nascoste: La Storia di Nicoleta Rotaru

BOLOGNA – Un tragico episodio che fino ad oggi era stato archiviato come un suicidio si trasforma in un inquietante caso di omicidio. La vittima, Nicoleta Rotaru, 39 anni, originaria della Moldova, è stata trovata morta il 2 agosto 2023 ad Abano Terme, con una cintura intorno al collo e la porta del bagno chiusa dall’interno. Ma la verità dietro la sua morte è ora emersa grazie a un elemento chiave: un file audio, rinvenuto nel suo cellulare, che documenta l’ultima agonia della donna in preda alla furia del marito.

Scoperto durante un’indagine approfondita, il file audio ha sollevato il velo su una serie di litigi tra Nicoleta e il marito, Erik Zorzi, arrestato con l’accusa di omicidio aggravato. Le registrazioni rivelano un conflitto estremamente acceso, avvenuto la notte prima della scoperta del corpo, dove il marito mostrava segni di gelosia e possessività, temendo che Nicoleta fosse intenzionata a lasciare l’unione per un nuovo compagno.

Il litigio culmina in un crescendo di insulti e tensioni,” rivelano gli inquirenti, sottolineando come la donna avesse già manifestato l’intenzione di lasciare il marito per trasferirsi con le sue due figlie. Era in procinto di firmare un contratto a tempo indeterminato e aveva in programma una vacanza con le bambine.

Il contenuto del file audio non si limita a parole di rancore; si intravedono rumori di lotta e gemiti, che gli investigatori ritengono rappresentino il momento in cui la donna è stata strangolata. Zorzi è sospettato di aver agito mentre Nicoleta si era assopita in seguito al litigio. Per coprire il suo crimine, l’uomo avrebbe poi spostato il cadavere nella doccia, modificando la scena del delitto per far sembrare che fosse il risultato di un gesto estremo della vittima.

L’indagine ha preso slancio non solo grazie all’audio, ma anche per le incongruenze nella storia raccontata da Zorzi, il quale aveva allertato i soccorsi affermando che la moglie era chiusa in bagno e non rispondeva. Tuttavia, i familiari di Nicoleta non riuscivano a dar credito alla versione del marito, conoscendo la determinazione della donna di allontanarsi da una situazione di maltrattamenti.

Con l’arresto di Zorzi, avvenuto nei mesi scorsi, giunge ora il momento della verità: il processo per omicidio aggravato si aprirà il 17 settembre prossimo presso il tribunale di Padova. Un evento che non solo segnerà la ricerca della giustizia per Nicoleta e le sue figlie, ma metterà anche in luce un dramma più ampio legato alla violenza domestica, un problema che purtroppo ancora affligge la società.

La storia di Nicoleta Rotaru è un appello a non abbassare la guardia di fronte ai segnali di allerta nelle relazioni, e a garantire che ogni vittima di violenza possa trovare la forza di cercare aiuto e il coraggio di liberarsi.

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