Tragico incidente ferroviario a Bologna | La comunità si ribella: "Basta morti sul lavoro!"
Tre indagati per omicidio colposo dopo la tragica morte di Attilio Franzini. 46 sindaci in piazza chiedono basta morti sul lavoro! ⚠️💔
Operaio travolto da un treno: tre indagati per omicidio colposo
BOLOGNA – La tragedia che ha colpito la comunità di San Giorgio di Piano ha già sollevato interrogativi e richieste di responsabilità. Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo dalla Procura di Bologna nell’ambito delle indagini sulla morte di Attilio Franzini, un operaio 47enne della Salcef Group, che è stato investito da un treno Intercity la scorsa settimana. L’incidente è avvenuto alle 4.30 di venerdì mattina e l’apertura del fascicolo rappresenta un passo necessario per garantire il diritto alla difesa degli indagati mentre si cerca di fare luce sulla dinamica dell’accaduto.
A seguito di una prima informativa della Polizia ferroviaria e della convalida del sequestro di alcuni documenti, la Procura sta per interrogare i soggetti coinvolti nel tentativo di chiarire le circostanze che hanno portato alla morte dell’operaio. Al momento, non sono disponibili ulteriori dettagli sui tre indagati, ma è evidente che l’attenzione pubblica è alta e le aspettative di giustizia si fanno sentire.
Una protesta che unisce: 46 sindaci in piazza contro le morti bianche
In un contesto già carico di emozioni e tensioni, 46 sindaci della provincia di Bologna si sono radunati in piazza per protestare contro le morti sul lavoro. Il presidio, organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, è avvenuto davanti alla stazione centrale di Bologna, con una massiccia partecipazione di istituzioni locali e membri della comunità. Tra i partecipanti spiccano i nomi di importanti amministratori locali, tra cui il vicesindaco di Bologna, Emily Clancy, e il delegato al Lavoro della Città metropolitana, Sergio Lo Giudice.
“Ogni lavoratore ucciso durante il lavoro è una sconfitta per tutti”, ha dichiarato Lo Giudice, mettendo in luce la necessità di un impegno collettivo per affrontare questo problema. La richiesta di maggiore sicurezza sul lavoro diventa sempre più pressante, con appelli a investire in risorse, controlli e formazione per prevenire futuri incidenti.
La Fiom-Cgil si costituirà parte civile
In un ulteriore sviluppo della triste vicenda, la Fiom-Cgil ha annunciato la sua intenzione di costituirsi parte civile nel futuro processo per la morte di Attilio Franzini. Michele De Palma, segretario nazionale del sindacato, ha sottolineato l’importanza di far pagare le conseguenze a chi ha delle responsabilità. “Riteniamo inaccettabile che il governo non sia ancora intervenuto in modo determinato sulla questione degli appalti e subappalti”, ha proseguito De Palma, rimarcando la necessità di un intervento urgente da parte delle autorità.
La morte di Franzini rappresenta una triste conferma dell’urgenza di un cambiamento nelle politiche di sicurezza sul lavoro e di un’interlocuzione più attiva con le aziende coinvolte nei settori critici come quello ferroviario. Mentre il lutto si fa sentire in tutta la comunità, l’auspicio è che simili tragedie possano essere evitate in futuro attraverso l’introduzione di misure adeguate e costanti verifiche.