Israele impedisce gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza
Ripicca che pagano i civili indifesi dopo tensione e rifiuto di Hamas del "piano Witkoff"

Israele ha sospeso l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, chiudendo tutti i valichi di accesso. La decisione, annunciata dall’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, è stata presa dopo il rifiuto di Hamas di accettare il cosiddetto ‘piano Witkoff’, in seguito alla conclusione della prima fase dell’accordo sugli ostaggi.
Netanyahu ha dichiarato che non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi israeliani, avvertendo che, in caso di ulteriore rifiuto da parte di Hamas, potrebbero esserci altre conseguenze.
Hamas: “Israele vuole far morire di fame la popolazione di Gaza”
In risposta, Hamas ha accusato Israele di violare il diritto internazionale, definendo la sospensione degli aiuti "un'estorsione a basso costo, un crimine di guerra e un attacco all’accordo di cessate il fuoco". Il gruppo islamista ha chiesto un intervento internazionale per fare pressione su Israele affinché revochi il blocco.
Israele: “A Gaza scorte per mesi, Hamas manipola la crisi”
Israele sostiene che nelle ultime settimane siano entrati nella Striscia sufficienti aiuti per garantire la sopravvivenza della popolazione per almeno quattro mesi. Secondo il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, le accuse di carestia sono "una menzogna", mentre Netanyahu ha ribadito che nessun aiuto sarà concesso a Gaza se Hamas non rilascerà gli ostaggi.
Il blocco degli aiuti segna un nuovo punto critico nel conflitto, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione.