Arrestata in Guinea Bissau un'attivista italiana | La Farnesina sta seguendo il caso, ma cosa si nasconde dietro questa detenzione?

Valentina Cirelli, attivista italiana, è in detenzione in Guinea Bissau. La Farnesina segue il caso con attenzione. Chiediamo giustizia! 🇮🇹✊

A cura di Redazione
24 aprile 2025 22:12
Arrestata in Guinea Bissau un'attivista italiana | La Farnesina sta seguendo il caso, ma cosa si nasconde dietro questa detenzione? -
Condividi

Valentina Cirelli arrestata in Guinea Bissau: la Farnesina segue il caso con attenzione

ROMA – L’attivista italiana Valentina Cirelli è attualmente in stato di detenzione in Guinea Bissau, dove è stata arrestata lo scorso 19 aprile. Senza avere consultato un avvocato, e senza che le sia stato contestato alcun reato, la cittadina originaria della provincia di La Spezia ha visto il suo nome diventare oggetto di attenzione internazionale.

Secondo fonti della Farnesina, l’ambasciata d’Italia a Dakar e il corrispondente consolare a Bissau stanno seguendo la vicenda con la massima attenzione. Gli ufficiali hanno tenuto costantemente informati gli enti competenti guineani, chiedendo la garanzia dei diritti della Cirelli.

Cirelli, che vive in Guinea Bissau da oltre vent’anni, è ben conosciuta nel paese per il suo attivismo. È presidente dell’associazione Tchon Tchomano, che promuove sia l’educazione che il turismo sostenibile. Inoltre, è la proprietaria dell’albergo Kassumayaku, situato a Varela, una cittadina costiera al confine con il Senegal.

Il suo arresto è avvenuto nel contesto di una presunta manifestazione di protesta contro la concessione di sfruttamento minerario a una società cinese, Gmg Mining Sarl, che ha recentemente avviato attività nell’area di Nhinquin. Si sospetta che Cirelli abbia partecipato a una riunione preparatoria per una manifestazione che ha successivamente portato a atti vandalici, tra cui l’incendio di una fabbrica di estrazione di sabbia pesante.

Dopo essere stata arrestata, Cirelli è stata portata dal suo hotel, che al momento ospitava numerosi turisti per il weekend di Pasqua, in un campo militare e successivamente trasferita a Ingoré per essere interrogata dalla procura. Riferimenti dalla testata Club of Mozambique indicano che ha incontrato altri quindici detenuti, tra cui leader comunitari, donne e anziani con problemi di salute.

Il 19 aprile, Cirelli è stata trasferita alla Seconda stazione di polizia di Bissau. Le ultime comunicazioni sono avvenute prima che il suo telefono si scaricasse, e pochi giorni dopo, il console onorario d’Italia le ha fatto visita. Tuttavia, le limitazioni al contatto con i legali sono state significative, con i suoi avvocati privati della possibilità di comunicare con lei a causa di “ordini superiori”.

Martedì 22 aprile, dopo che gli avvocati hanno tentato di presentare una richiesta di Habeas Corpus, le forze dell’ordine avrebbero rifiutato di riceverla. Questo ha sollevato preoccupazioni per la condizione legale di Cirelli e per il rispetto dei diritti umani nel contesto del suo arresto.

Leonardo Paoletti, sindaco di Lerici e compatriota di Cirelli, ha espresso la sua solidarietà in un post su Facebook, ritenendo che l’arresto della donna sia legato alla sua attiva partecipazione nelle questioni comunitarie e alla sua opposizione a progetti minerari controversi. “Valentina è stata arrestata per il semplice fatto di essere una figura attiva e un leader della comunità,” ha scritto Paoletti, promettendo di seguire il caso.

In un momento di crescente attenzione internazionale al tema dei diritti umani e delle libertà civili, il caso di Valentina Cirelli rimane un esempio di tensione tra attivismo locale e interessi economici. La Farnesina continua a monitorare la situazione, auspicando una rapida risoluzione della vicenda.

✅ Fact CheckFONTE VERIFICATA

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Gazzetta Social sui social