Corte Costituzionale boccia la legge campana sul terzo mandato | Gli italiani sono pronti a difendere la democrazia?
La Corte Costituzionale dichiara incostituzionale la legge del Terzo Mandato in Campania, bloccando la corsa del governatore De Luca. 🚫🗳️ Scopri i dettagli!

Terzo Mandato: La Corte Costituzionale Dichara Incostituzionale la Legge della Campania
NAPOLI – “È incostituzionale la legge della Regione Campania che consente al presidente della giunta regionale uscente, che ha già svolto due mandati consecutivi, di candidarsi per un terzo”. Questa la decisone presa dalla Corte Costituzionale, che ha concluso l’udienza pubblica su questo controverso provvedimento, noto come legge numero 16 del 2024.
Il provvedimento, approvato dal Consiglio regionale campano lo scorso novembre, avrebbe in effetti permesso al governatore Vincenzo De Luca di tentare un terzo mandato, essendo già stato eletto nel 2015 e nel 2020. La legge, pur prevedendo una non immediata rieleggibilità, stabilisce che il conteggio dei mandati parta da quello attualmente in carica, creando così un ambiguità interpretativa sul numero effettivo degli incarichi già ricoperti.
Il ricorso contro questa legge è stato presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, con l’avvocato dello Stato Ruggero Di Martino che ha sostenuto la tesi secondo cui “i principi vanno rispettati, non recepiti. Sono direttamente operativi.” Di Martino ha spiegato che la normativa statale, in particolare la legge 165 del 2004, stabilisce chiaramente il divieto di immediata rieleggibilità per chi ha già ricoperto due mandati consecutivi.
L’udienza si è svolta davanti al giudice relatore Giovanni Pitruzzella e ha visto contrapposti i legali di Palazzo Chigi e quelli della Regione Campania. L’udienza, conclusasi con la formula “Sarà deciso”, ha evidenziato le stampe di disappunto da parte degli avvocati statali, i quali hanno messo in rilievo il rischio di concentrazione di potere che un eventuale terzo mandato potrebbe comportare.
La Corte ha esaminato in particolare l’articolo 1 comma 1 della legge campana, accusato di violare gli articoli 3, 51 e 122 primo comma della Costituzione. L’argomentazione dell’avvocato Di Martino si fonda sull’idea che ogni legge regionale debba uniformarsi ai principi fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale. La disposizione regionale contestata, che prevede l’esclusione dei mandati precedenti dall’assegnazione del terzo mandato, si pone in contrasto con questi principi, provocando così un pericolo di violazione dei diritti di eguaglianza e ragionevolezza.
In conclusione, il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge della Campania potrebbe segnare un punto di svolta importante non solo per la regione, ma per l’intero sistema politico italiano, ribadendo l’importanza del rispetto delle norme fondamentali nella gestione della governance regionale. Il divieto di un terzo mandato rappresenta, come recita la giurisprudenza, una misura necessaria per garantire una democrazia sana e per prevenire il rischio di un’eccessiva personalizzazione del potere.