Gli ultimi in prima fila per dire addio a Papa Francesco | Una scelta che rompe i pregiudizi sulla dignità umana

Gli ultimi, poveri e bisognosi, daranno l'addio a Papa Francesco sui gradini di Santa Maria Maggiore. Un gesto di profonda commozione. 🙏🌹✨

A cura di Redazione
24 aprile 2025 16:28
Gli ultimi in prima fila per dire addio a Papa Francesco | Una scelta che rompe i pregiudizi sulla dignità umana -
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Gli “ultimi” sui gradini di Santa Maria Maggiore per l’addio a Papa Francesco

Roma, 26 aprile 2025 – Un omaggio toccante e significativo ai piedi della basilica di Santa Maria Maggiore: una quarantina di poveri, senza fissa dimora, detenuti, migranti e transgender si raduneranno per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco. Questo gesto di solidarietà e riconoscenza, che si svolgerà sabato mattina, testimonia profondamente il legame stretto che il Santo Padre ha sempre avuto con gli emarginati della società.

“AVEVA SCELTO IL NOME ‘FRANCESCO’ PER NON DIMENTICARSI DI LORO”

Non solo dignitari e leader mondiali parteciperanno alle esequie di Papa Bergoglio, ma anche coloro che rappresentano gli ultimi della società: i più vulnerabili, che hanno trovato in lui un compagno di viaggio e un sostenitore. La Santa Sede ha confermato in una nota ufficiale che questi ‘ultimi’ saranno effettivamente gli ultimi a accompagnare il Santo Padre nel suo ultimo viaggio, rendendo onore alla sua missione di inclusività e attenzione ai bisognosi.

I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, e secondo i rappresentanti della Santa Sede, anche nel cuore e nell’insegnamento del Papa. “Aveva scelto il nome Francesco per mai dimenticarsi di loro,” si legge nel comunicato, sottolineando l’importanza di questo gesto nel contesto delle celebrazioni funebri.

AD ATTENDERE IL FERETRO ANCHE ALCUNI DETENUTI DI REBIBBIA

La scelta di chi sarà presente ha avuto anche una significativa connotazione simbolica. “Ci saranno anche i reclusi incontrati all’apertura della Porta Santa a Rebibbia,” ha fatto sapere il vescovo Ambarus, delegato Cei per la carità. Questo gesto rappresenta non solo un atto di inclusione, ma anche una celebrazione della dignità umana in tutte le sue forme, seguendo il modello di Papa Francesco, il quale ha sempre promosso la necessità di accogliere e abbracciare i più vulnerabili.

Matteo Bruni, direttore della sala stampa della Santa Sede, ha aggiunto: “L’elemosiniere Konrad Krajewski è in contatto con i poveri.” Questo legame diretto è un chiaro segno del desiderio del Papa di mantenere viva la connessione con coloro che spesso sono dimenticati.

UN’ULTIMA CERIMONIA RICCA DI SIGNIFICATO

La tumulazione del feretro avverrà tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza della Basilica liberiana, a conclusione di un’avventura terrena che ha visto il Santo Padre in prima linea nella lotta per la giustizia sociale e l’inclusione. Secondo la Santa Sede, quest’ultimo saluto degli ‘ultimi’ rappresenta “un privilegio per coloro che, per tutta la vita, hanno vissuto ai margini della società.

In questo giorno di commemorazione, dunque, gli ultimi saranno i primi, ricordando a tutti noi l’amore incondizionato e l’umanità che Papa Francesco ha sempre rappresentato.

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