Ministero del Lavoro sorprende tutti | Gli stipendi dei call center a rischio?
Preoccupazione nel settore BPO per la scelta del ministero del Lavoro: applicare un contratto scaduto danneggerebbe lavoratori e servizi. 📞⚖️

Call Center: Assocontact lancia l’allerta per una decisione del Ministero del Lavoro
ROMA – Le associazioni datoriali del settore Bpo (Business Process Outsourcing), Call e Contact Center si dichiarano fortemente preoccupate per la recente affermazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Durante il Tavolo nazionale sulle telecomunicazioni, il dicastero ha stabilito che il contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) applicabile ai servizi alla clientela sarà quello delle telecomunicazioni, il quale è scaduto da quasi 30 mesi.
“La dichiarazione emersa oggi al Tavolo Telecomunicazioni Mimit/Ministero del Lavoro desta preoccupazione, perché disattende i principi costituzionali e in particolare l’articolo 39 della Costituzione,” ha affermato Lelio Borgherese, presidente di Assocontact. “È importante ricordare che la normativa vigente stabilisce già con chiarezza i criteri per individuare i contratti collettivi comparativamente più rappresentativi nei settori, rendendo superflui ulteriori interventi.”
Borghese ha sottolineato che per i servizi alla clientela in outsourcing, i contratti adeguati sono quelli del commercio e dei servizi, incluso quello specifico per il Bpo, che è stato sottoscritto nel dicembre 2024. “Il settore del BPO è un settore diverso e distinto dalle telecomunicazioni, così come da decine di altri settori industriali, come le utilities, le banche e le assicurazioni,” ha proseguito.
La posizione del Ministero è considerata paradossale da Borgherese: “Se si dovesse adottare in maniera universale il Ccnl Tlc, i lavoratori delle aziende che hanno sottoscritto il contratto Bpo sarebbero pagati di meno.” Ha infatti evidenziato che il contratto Bpo garantisce retribuzioni dirette e indirette più elevate rispetto a quelle previste dal contratto Tlc.
Le difficoltà strutturali del settore continuano a preoccupare. Borgherese ha richiamato l’attenzione sul costante calo dei volumi di attività, che ha portato a esuberi e a crescenti richieste di ammortizzatori sociali. “Serve una riforma della struttura degli appalti di customer care e il superamento della logica a ‘cottimo’ per uscire dalla crisi,” ha concluso, annunciando il sostegno a una proposta di legge di riordino del settore, a prima firma dell’onorevole Longi.
Assocontact, da parte sua, si è dichiarata disponibile al confronto, ma ha invitato il Ministero a rispettare “i principi della rappresentanza, della contrattazione collettiva e ad evitare affermazioni in contrasto con la normativa vigente.” L’invito resta pertanto all’ordine del giorno, poiché il futuro di migliaia di lavoratori del settore Bpo rimane appeso a delicate scelte politiche e burocratiche.