Papa Francesco celebrato da chi lo ha ostacolato | È tempo di svelare le contraddizioni della Chiesa?
Don Luigi Ciotti riflette su Papa Francesco: celebrazioni e critiche, la radicalità del Vangelo e l'impegno per detenuti e migranti. Scopri di più! 🌍✝️

Don Luigi Ciotti su Papa Francesco: “Oggi lo celebra anche chi lo ha ostacolato”
MILANO – In un incontro tenutosi all’Università Statale di Milano per la presentazione del libro “Storia di una rivoluzione accademica”, don Luigi Ciotti, fondatore di ‘Libera’, ha offerto una riflessione incisiva sulla figura di Papa Francesco. “Papa Francesco ha avuto tanti sostenitori, ma anche chi, dentro e fuori la Chiesa, non ha condiviso le sue scelte,” ha dichiarato Ciotti. “La parola di Dio è scomoda, difficile e provocante.” Il nostro era un richiamo alla coerenza e all’autenticità, specialmente quando si tratta di celebrare le figure che, in un certo senso, hanno sfidato il sistema.
“Peccato che oggi tutti lo celebrano, anche chi ha ostacolato i suoi appelli su carcere, pace e migranti,” ha continuato il sacerdote, evidenziando una contraddizione presente nel dibattito pubblico. Don Ciotti ha esortato la comunità a non perdere di vista la radicalità del messaggio di Francesco, sottolineando che “Francesco ci ha chiesto responsabilità qui sulla Terra.” È una sollecitazione a mantenere vivo il senso di urgenza e cura verso le questioni sociali.
In un momento di forte introspezione, don Ciotti ha parlato anche del futuro del papato. “Mi auguro che lo Spirito Santo dia una bella pedata a chi prenderà il posto di Papa Francesco,” ha affermato, esprimendo il desiderio che il successore continui a percorrere la strada del Vangelo, impegnandosi non solo a predicarlo, ma a viverlo ogni giorno. “Servirà continuità,” ha sottolineato, richiamando l’importanza di agire a favore dei più vulnerabili, dai detenuti ai migranti.
Don Ciotti ha poi condiviso un aneddoto significativo sul rapporto che ha instaurato con Papa Francesco. “Quando chiesi a Papa Francesco: ‘Te la senti di incontrare una rappresentanza dei familiari delle vittime delle mafie?’ lui non mi fece nemmeno finire. Mi disse: ‘Io vengo.’” Questo incontro, avvenuto durante una veglia di preghiera nel 2014, ha messo in luce l’umanità e la disponibilità del Papa a confrontarsi con realtà dolorose e scomode.
Riconoscendo l’importanza della conoscenza e dell’approfondimento, Ciotti ha ricordato il momento in cui il Papa lo invitò a fornirgli appunti sulla mafia e la corruzione. “Con molta umiltà mi disse: ‘Il tema della corruzione lo conosco, ma quello della mafia no. Mi mandi degli appunti, per favore’.” Questo gesto simboleggia un leader non solo disposto a parlare, ma anche a imparare e ascoltare.
Infine, don Ciotti ha evocato un momento chiave dell’intervento di Francesco alla veglia, che ha dato voce ai silenzi più assordanti. “Dopo aver dato conforto ai familiari, si rivolse ai grandi assenti, ai mafiosi. Disse: ‘Convertitevi e cambiate.’” Questa presa di posizione netta e coraggiosa, come ha affermato Ciotti, ha dimostrato una Chiesa che parla con forza e senza ambiguità, ponendosi definitivamente dalla parte delle vittime.
In conclusione, l’incontro ha messo in luce non solo il profondo rispetto e ammirazione di don Ciotti per Papa Francesco, ma anche la necessità di una continua riflessione e azione sui temi della giustizia sociale, della pace e della lotta contro tutte le forme di criminalità. La sfida lanciata ai futuri leader ecclesiali è chiara: mantenere vivo e attivo il messaggio di radicalità del Vangelo.