Proteste di massa in 50 Stati | L'America si schiera contro il potere di Trump!

L'America scende in piazza contro Trump: manifestazioni in 50 Stati con centinaia di migliaia di partecipanti per difendere la democrazia! 🇺🇸✊

A cura di Redazione
06 aprile 2025 09:54
Proteste di massa in 50 Stati | L'America si schiera contro il potere di Trump! -
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L’America si sveglia anti-Trump: manifestazioni di protesta in 50 Stati

ROMA – Un forte segnale di dissenso si è levato in tutta la nazione. In una mobilitazione senza precedenti, centinaia di migliaia di cittadini americani hanno partecipato il 5 aprile a manifestazioni diffuse in tutti e 50 gli Stati, gridando a gran voce "Hands Off!", ossia "Giù le mani!", contro le politiche del presidente Donald Trump e i presunti attacchi alla democrazia. Dal New York a Los Angeles, passando per Pittsburgh, Oakland, Boston e Chicago, quasi 1.400 cortei hanno animato le strade americane.

La manifestazione, che ha visto coinvolte oltre 200 associazioni per i diritti, è stata puntualmente riportata da organi di informazione come il New York Times e la CNN, con i loro titoli che evidenziano la crescente resistenza al governo Trump. Una delle indiscrezioni più commentate è quella che riguarda la possibile dimissione del segretario del Tesoro, Scott Bessent, preoccupato per le ripercussioni economiche delle politiche del presidente.

La giornata di protesta ha avuto una forte connotazione pacifica, con famiglie, persone anziane e giovani che hanno affollato le piazze davanti agli edifici statali e federali. Le immagini pubblicate sui social mostrano un’ampia partecipazione, con manifestanti spinti dalla richiesta di essere ascoltati. Gli organizzatori hanno invitato a mettere fine a quello che definiscono "un’evidente presa di potere miliardaria".

Questo evento segna la prima grande protesta civile organizzata da quando Trump è tornato alla Casa Bianca, conquiste che richiamano l’attenzione sul movimento Black Lives Matter e i cortei seguiti all’omicidio di George Floyd nel 2020. Tra i gruppi promotori sono emerse35 organizzazioni, tra cui Indivisible, Women March e Tax the Greedy Billionaires, dimostrando una coalizione ampia e diversificata che si oppone alle politiche attuali.

Durante le manifestazioni, i rappresentanti democratici hanno severamente criticato l’amministrazione Trump. Jamie Raskin, membro del Congresso dal Maryland, ha paragonato il presidente Usa a Mussolini, affermando che “non c’è futuro per il Paese con una leadership che ricorda quella di un dittatore”. Anche altre figure di spicco, come la deputata Ilhan Omar, hanno espresso preoccupazione per la direzione presa dal governo.

In particolare, a Washington, i manifestanti hanno assistito a interventi infuocati, con richieste di giustizia e un appello a lottare per i diritti fondamentali. “Se vogliamo un Paese che creda ancora nel giusto processo, dobbiamo lottare per ottenerlo” ha dichiarato Omar, mentre gli slogan scanditi a Los Angeles, come “Potere al popolo”, riassumono l’essenza di queste mobilitazioni.

Le indiscrezioni riguardo il segretario dello Stato, Bessent, evidenziano un clima di crescente incertezza economica. Secondo quanto riportato, egli sarebbe intenzionato a dimettersi, risentendo delle politiche commerciali e dei dazi imposti dall’amministrazione Trump.

Le manifestazioni di sabato segnano un forte risveglio della partecipazione civica in America, una mobilitazione che potrebbe avere ripercussioni significative nel panorama politico degli Stati Uniti nel prossimo futuro. La resistenza potrebbe rappresentare grano di speranza per molti, in un periodo di crescente disillusione e divisione politica.

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