Rate condominiali: mancato pagamento e decreto ingiuntivo | Anche per soli 100 euro scatta l’azione legale
Attenzione alle spese condominiali: anche un ritardo minimo può portare a un decreto ingiuntivo. Scopri come funziona la procedura e quali sono le conseguenze.

Morosità condominiale in aumento: cosa succede se non si paga?
Secondo l’Associazione degli Amministratori di Immobili (Anammi), il primo semestre del 2025 vedrà un aumento del 20% nei ritardi dei pagamenti delle spese condominiali. La crisi economica e i rincari energetici stanno mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie, rendendo più difficile il versamento puntuale delle rate condominiali.
Tuttavia, il mancato pagamento può avere conseguenze legali immediate. Il Codice Civile prevede infatti un meccanismo di recupero forzato tramite decreto ingiuntivo, un provvedimento che obbliga il condomino moroso a saldare il debito in tempi brevi. L’amministratore di condominio è tenuto per legge ad avviare questa procedura entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio in cui il credito è maturato, a meno che l’assemblea condominiale non decida diversamente.
Come funziona il decreto ingiuntivo per le spese condominiali
Il decreto ingiuntivo è uno strumento giuridico che consente all’amministratore di recuperare i crediti senza necessità di autorizzazione assembleare. L’articolo 63 delle Disposizioni per l’attuazione del Codice Civile stabilisce che, una volta approvata la ripartizione delle spese, l’amministratore può ottenere un decreto immediatamente esecutivo senza dover affrontare un lungo processo giudiziario.
Questa procedura è vantaggiosa per l’intero condominio, poiché:
- Tutela i condomini in regola con i pagamenti;
- Evita di far ricadere le spese sui proprietari che hanno versato regolarmente le quote;
- Garantisce tempi rapidi per il recupero del credito rispetto a una causa ordinaria.
Una volta emesso il decreto, il debitore ha 40 giorni di tempo per presentare opposizione. Tuttavia, il provvedimento è immediatamente esecutivo, quindi l’amministratore può comunque procedere con il pignoramento dei beni del condomino moroso, anche in caso di opposizione.
Il ruolo dell’amministratore e la responsabilità verso i creditori
Oltre ad avviare il recupero crediti, l’amministratore ha l’obbligo di informare i creditori (come fornitori e imprese di ristrutturazione) sui condomini morosi. Questo consente ai fornitori di rivalersi direttamente sui debitori, evitando che i condomini in regola debbano farsi carico delle inadempienze altrui.
La legge stabilisce inoltre che i creditori non possono agire contro i condomini in regola fino a quando non abbiano tentato di recuperare il credito dai morosi. Questa disposizione garantisce una maggiore equità nella gestione delle spese condominiali, evitando che chi paga regolarmente debba subire conseguenze economiche per l’insolvenza altrui.
Anche un debito minimo può portare a conseguenze legali rilevanti. È fondamentale mantenere regolari i pagamenti condominiali per evitare azioni legali, pignoramenti e ulteriori spese.