SPID a pagamento: addio alla gratuità | Ecco quanto costerà e da quando scatta il rinnovo

La decisione del Governo e delle aziende fornitrici cambia le regole dello SPID: scopri da quando diventerà a pagamento e quali sono le alternative disponibili.

A cura di Valeria Conti
17 aprile 2025 21:00
SPID a pagamento: addio alla gratuità | Ecco quanto costerà e da quando scatta il rinnovo -
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Cos’è lo SPID e come funziona

Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è il sistema che consente ai cittadini di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, utilizzando credenziali uniche fornite al momento della registrazione. Grazie allo SPID, è possibile gestire pratiche burocratiche direttamente da smartphone o computer, senza la necessità di recarsi fisicamente agli sportelli.

Per ottenere lo SPID, è necessario registrarsi presso un identity provider (fornitore di servizi), fornendo:

  • Indirizzo e-mail personale;
  • Numero di telefono cellulare;
  • Documento d’identità valido (carta d’identità, passaporto, patente);
  • Tessera sanitaria con codice fiscale.

Il processo di attivazione si compone di tre fasi:

  1. Inserimento dei dati personali;
  2. Scelta del nome utente e password;
  3. Verifica dell’identità, tramite videochiamata o riconoscimento in presenza.

Introdotto con il Decreto Legge n. 76 del 16 luglio 2020, lo SPID ha facilitato l’accesso a servizi digitali in diversi ambiti, come sanità, fisco e previdenza sociale. Tuttavia, recenti sviluppi hanno portato a importanti cambiamenti nella sua gratuità.

SPID a pagamento: la decisione di Aruba e il costo del rinnovo

Una recente novità arriva da Aruba, uno dei principali fornitori di SPID, che ha deciso di interrompere l’erogazione gratuita del servizio. Questo provvedimento riguarda anche gli utenti già in possesso dello SPID, che dovranno ora affrontare un costo annuale di 4,90 euro + IVA (per un totale di 5,98 euro) per il rinnovo del servizio, con pagamento previsto già dal maggio 2024.

La decisione ha generato malcontento tra gli utenti, che hanno ricevuto la comunicazione via e-mail o attraverso il sito ufficiale di Aruba. Tuttavia, questo cambiamento non è una sorpresa: già nel 2021, Poste Italiane aveva adottato una politica simile, rendendo a pagamento il riconoscimento dell’utente in presenza per l’attivazione dello SPID, pur mantenendo gratuito il servizio stesso.

Queste modifiche hanno alimentato il dibattito sulla gestione dell’identità digitale in Italia, portando alla ribalta un’altra alternativa: la Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Il futuro dello SPID e la posizione del Governo

Negli ultimi anni, la questione SPID è stata al centro di discussioni politiche. Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, ha definito lo SPID un “costoso duplicato della CIE”, sostenendo che la Carta d’Identità Elettronica, essendo direttamente sotto il controllo dello Stato, rappresenterebbe una soluzione più efficiente e sicura rispetto allo SPID, attualmente gestito da aziende private.

In passato, le società che forniscono lo SPID hanno ricevuto contributi pubblici per sostenere il servizio, ma questi finanziamenti sono stati interrotti a causa della scadenza delle convenzioni tra il Ministero dell’Interno e i provider. Di conseguenza, lo Stato italiano sta promuovendo l’integrazione della CIE nel sistema IT-Wallet, escludendo al momento lo SPID da questa transizione digitale.

Questi cambiamenti fanno sorgere un interrogativo: lo SPID è destinato a scomparire? Per ora resta un servizio attivo e utilizzabile, ma il crescente interesse verso la CIE e il progressivo passaggio a soluzioni sotto controllo statale potrebbero presto ridefinire il futuro dell’identità digitale in Italia.

Nel frattempo, gli utenti dovranno valutare se rinnovare il proprio SPID a pagamento o orientarsi verso alternative come la CIE per continuare ad accedere ai servizi digitali pubblici.

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