Una professoressa ferita mentre difende la scuola | Il dramma di un’insegnante che affronta la violenza giovanile!
Aggressione shock a Padova! Una professoressa interviene per difendere la scuola e viene spinta da un giovane violento. Scopri tutti i dettagli! 🚨📚

Aggressione nel cortile della scuola a Padova: un’intervento coraggioso di una docente porta a conseguenze gravi
PADOVA – Un episodio di violenza inusitato si è verificato nel cortile di una scuola secondaria di primo grado, situata nel quartiere Arcella di Padova, il 23 aprile intorno alle 12. Una professoressa, mentre tentava di sedare una rissa tra un gruppo di giovani non studenti, è stata vittima di un’aggressione. La docente, nel tentativo di allontanare i ragazzi, ha preso il cellulare per registrare l’accaduto e segnalare la situazione alle autorità, quando uno degli aggressori l’ha spinta, facendole cadere il dispositivo al suolo.
Fortunatamente, la donna è rimasta illesa fisicamente, ma ha vissuto un momento di grande paura. Dopo l’accaduto, ha deciso di sporgere querela contro l’aggressore. La polizia è intervenuta grazie a una telefonata di un passante che ha assistito alla scena, riuscendo a risalire rapidamente a uno dei giovani coinvolti.
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha portato all’identificazione di un 18enne tunisino, già noto alle autorità per un precedente incidente violento avvenuto a febbraio. Questo giovane, risultato irregolare sul territorio nazionale, avrebbe anche partecipato a un’aggressione con coltello contro un cittadino albanese lo stesso giorno. Dopo essere stato fermato, è stato trasferito al Centro di permanenza per rimpatri di Gradisca d’Isonzo, in attesa di un provvedimento di espulsione firmato dal Questore Marco Odorisio.
Sull’episodio è intervenuto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha definito l’aggressione un fatto "inaccettabile e inammissibile". Zaia ha espresso la sua solidarietà alla docente colpita e ha criticato il crescente clima di violenza nei confronti di chi svolge professioni educative e sanitarie. "Non possiamo permettere che insegnanti e operatori sanitari diventino bersagli di violenza. È fondamentale adottare misure forti e garantire pene proporzionate a qualsiasi atto di violenza", ha sottolineato, evidenziando la necessità di contrastare tali fenomeni.
La situazione ha suscitato un amaro dibattito sull’insicurezza nelle scuole e la protezione di chi vi lavora, impostando un’importante riflessione sulla sicurezza pubblica e sull’educazione. In concomitanza con le indagini in corso per identificare gli altri membri del gruppo, si auspica che simili eventi non si ripetano in futuro.