Usa, ecco Vance visto da Meloni, Salvini e Tajani: "fuori dal comune", "ama l'Italia", "chapeau"
(Adnkronos) - Se il bis di Trump era nell'aria -magari anche fortemente voluto dai sovranisti di casa nostra, oggi componente di maggioranza della maggioranza di governo- l'arrivo del suo vice, il quarantenne J.D Vance è stata la v

(Adnkronos) -
Se il bis di Trump era nell'aria -magari anche fortemente voluto dai sovranisti di casa nostra, oggi componente di maggioranza della maggioranza di governo- l'arrivo del suo vice, il quarantenne J.D Vance è stata la vera sorpresa della squadra del Tycoon, appena insediatosi per la seconda volta alla Casa Bianca. Nel suo libro, dedicato proprio a Vance, il giornalista e scrittore Franco Bechis ('J.D.Vance, il vice sceriffo', editore Anniluce, con prefazione di Enrico Mentana) prova, dopo averne raccontato l'ascesa, dall'Ohio a Washingon, a fare raccontare il numero due Usa anche da chi nel governo italiano, lo ha più volte incontrato. A partire dal premier Meloni, e dai suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Con gli Usa e la nuova amministrazione Trump, Meloni, non ha mai nascosto di trovarsi a suo agio. Asse privilegiato con il Tycoon, mentre con il suo vice, J.D Vance la premier italiana ha iniziato a prendere le misure, anche grazie ai non pochi incontri già avuti con il numero due della Casa Bianca. "J.D. Vance è molto diverso dalle tante personalità che ho avuto la possibilità di incontrare nel mio percorso politico", rivela Meloni nel racconto di Bechis. Il premier italiano non ha dimenticato le parole pronunciate da Vance a Palazzo Chigi, incontrato il 18 aprile scorso per la quarta volta, all'indomani della missione america della premier, dopo l'avvio della guerra dei dazi. "Lui -ricorda- ha descritto Roma come un 'luogo che è stato costruito da persone che amano gli uomini e amano Dio'".
Anche l'attacco all'Europa fatto da Vance a Monaco sul tema della difesa e della Nato ("odio dover salvare ancora gli Europei", scrisse addirittura in chat tra lo stupore generale) Meloni riesce a leggerlo in positivo: "Nel messaggio politico del vicepresidente degli Stati Uniti vi è l'invito a risollevare lo spirito americano per il bene della Nazione. Quello dell'identità di una Nazione e della forza del suo spirito è un tema universale, che credo debba servire come elemento di riflessione anche per noi in Europa"."In una chat -lo perdona- si usano toni che distorcono facilmente il pensiero reale che si ha, accade perfino quando si parla di cari amici".
Il vicepremier Tajani con Vance si sofferma di più sulla cultura, sui paesaggi italiani che l'americano sembra particolarmente apprezzare. Con lui abbiamo parlato "delle bellezze del Vaticano, di Roma e dei suoi dintorni, dove avrebbe trascorso la giornata di Pasqua con la famiglia. Anche per questo ho voluto fargli dono di una specialità dei nostri territori, le mozzarelle di Fondi, per accompagnare il suo fine settimana italiano". "Sono stato davvero colpito anche dal suo affetto verso l'Italia -sono le parole raccolte nel volume dal numero uno di Forza Italia-. Ha accennato ai suoi precedenti viaggi nel nostro Paese e alla riconoscenza di sua moglie per la grande e speciale accoglienza ricevuta a Torino e in tutto il Piemonte in occasione degli Special Olympics di marzo".
Infine il racconto dell'altro vicepremier. Tra il sovranista Salvini e il vice di Trump, J.D Vance non mancano le cose in comune. Del titolare dei Mit, a fine 2024 scorso spesso in cravatta rossa, in attesa del bis del Tycoon, con Vance non sono passate inosservate telefonate e incontri, tanto da portare ad alcune polemiche -tutte interne- per presunte ingerenze del leghista nella politica estera italiana. Tra i due c'è cordialità, quasi intesa e letture condivise. Vance lo soccorre quando viene attaccato, dopo la telefonata del 22 marzo 2025, che Salvini, comunica di avere ricevuto proprio dal numero due Usa. Altro che intromissione su Ucraina e scenario internazionale. "L'ho solo ringraziato per il caloroso benvenuto riservato a Usha in Italia in occasione degli Special Olympics di Torino", dice l'americano tirando in ballo la moglie. "Nella telefonata -racconta Bechis- Salvini rivela altresì a Vance di essere stato appassionato lettore del suo Hillbilly Elegy, e di avere anche visto il film che ne era stato tratto".
Per Salvini la storia personale di Vance "dimostra quanto sia tosto: non è da tutti diventare vicepresidente degli Stati Uniti d'America con i suoi gravissimi problemi familiari e in una zona del Paese certamente non tre le più floride". "Leggendo la sua biografia sono rimasto molto colpito dalla sua storia personale -dice Salvini- . E conoscendolo di persona ho capito che J.D. Vance è un uomo pragmatico e soprattutto politico, nel senso che ha visione concreta".