Pride a Budapest | Orban in pericolo: la manifestazione che può cambiare tutto!
Domani a Budapest il Pride accende le tensioni politiche: attesi 35mila partecipanti e 70 europarlamentari! Orban è in bilico. 🌈⚖️

Domani a Budapest si celebra il Pride, evento cruciale per Viktor Orban
Romano – Il clima politico in Ungheria si fa rovente in attesa del Pride che si svolgerà domani a Budapest, dove sono attese circa 35.000 persone. Questo evento non è solo una manifestazione di supporto alla comunità LGBTQI+, ma potrebbe avere rilevanti conseguenze politiche per il governo di Viktor Orban. In un confronto acceso avvenuto mercoledì scorso, Ursula von der Leyen ha chiesto alle autorità ungheresi di garantire lo svolgimento dell’evento, mentre Orban ha risposto evasivamente, invitandola a non “interferire” con le leggi nazionali.
La posizione del governo
Il governo ungherese ha ribadito che il Pride è un evento vietato e ha avvertito che i partecipanti, inclusi gli stranieri, saranno considerati "fuori legge". A questo si aggiunge la presenza di circa 70 eurodeputati che hanno annunciato la loro partecipazione, un chiaro simbolo di solidarietà dalla comunità europea.
Preoccupazioni internazionali
Le preoccupazioni per la situazione in Ungheria aumentano. Diciassette Paesi membri dell’UE, tra cui Francia e Germania, hanno espresso forte indignazione riguardo all’emendamento costituzionale che minaccia i diritti della comunità LGBTQI+. Tra le misure proposte, c’è l’uso del riconoscimento facciale per identificare e punire i partecipanti alla manifestazione, il che solleva notevoli dubbi sulla protezione dei diritti civili nel Paese.
Lettera alle ambasciate
Il ministro della Giustizia, Bence Tuzson, ha inviato lettere a diverse ambasciate, chiarendo che “la parata dell’Orgoglio è un’assemblea legalmente vietata” e che la partecipazione comporta sanzioni, incluse pene detentive. Nonostante questa posizione inflessibile, Orban ha dichiarato in conferenza stampa che non verrà fatto uso della forza, sostenendo che “l’Ungheria è un paese civile”.
Una crisi nelle leadership
Le recenti dichiarazioni di Orban potrebbero indicare un cambiamento di strategia, con colloqui che riflettono una maggiore cautela. Le analisi suggeriscono che il primo ministro si sta rendendo conto che il Pride potrebbe rappresentare un punto di crisi per la sua già fragile amministrazione. Recenti indagini hanno rivelato che i proventi della privatizzazione dell’industria militare, annunciata senza gare, apparirebbero destinati a favore di alcune persone vicine a lui, una manovra che solleva inquietanti interrogativi sulla trasparenza del governo.
Opportunità per l’opposizione
In questo contesto incerto, l’opposizione, rappresentata da Peter Magyar, sta guadagnando terreno nei sondaggi e potrebbe trarre vantaggio da un eventuale fallimento di Orban nel gestire la crisi. Con le elezioni imminenti, il Pride di Budapest si sta trasformando in un potente simbolo di resistenza e sfida al governo, con il potenziale per alterare gli equilibri politici in Ungheria.
In conclusione, il Pride di domani non sarà solo un’occasione per celebrare l’amore e l’uguaglianza, ma anche una possibile pietra miliare per il futuro politico dell’Ungheria. Resta da vedere come evolverà la situazione, ma la pressione internazionale e il crescente sostegno popolare per i diritti LGBTQI+ potrebbero forzare una riflessione nel governo ungherese.