Armi chimiche abbandonate a Santa Lucia | La salute dei militari e delle famiglie in pericolo?
Allerta del Sindacato Unico dei Militari: armi chimiche a Santa Lucia mettono a rischio la salute di chi vive e lavora nella zona. ⚠️💔 Scopri di più!

Allerta del Sindacato Unico dei Militari: Il Comprensorio di Santa Lucia sotto osservazione per armi chimiche
ROMA – Il Sindacato Unico dei Militari (Sum) ha lanciato un allerta sulla presunta presenza di armi chimiche nel Comprensorio di Santa Lucia, sollevando seri interrogativi sulla salute di chi vive e lavora nella zona. Secondo le segnalazioni ricevute dai membri del sindacato, i manufatti cementizi, utilizzati per il stoccaggio delle sostanze tossiche, sarebbero fortemente deteriorati, ponendo a rischio le famiglie residenti nelle vicinanze, compresi i familiari dei militari in servizio.
Il Sum ha ufficialmente richiesto al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, di fornire risposte e rassicurazioni riguardo alla salute delle persone in servizio di vigilanza presso il comprensorio e di chi vi lavora quotidianamente. In un comunicato, hanno evidenziato che la situazione è aggravata dal recente sequestro dell’area da parte della Procura di Civitavecchia.
Stando a quanto riportato, il sindacato aveva già sollevato questioni sulla sicurezza del materiale stoccato durante un’assemblea sindacale tenutasi all’interno della struttura. “Le preoccupazioni per la salute del nostro personale sono aumentate drasticamente”, hanno dichiarato i rappresentanti.
In base all’articolo 1476 del Codice dell’Ordinamento Militare, il Sum ha chiesto, inoltre, che la questione venga oggetto di controllo e vigilanza antinfortunistica da parte dell’Ufficio per il Coordinamento dei Servizi di Vigilanza d’Area dello Stato Maggiore dell’Esercito. “È fondamentale che si attuino misure di protezione per scongiurare ulteriori rischi”, hanno aggiunto.
Il sindacato ha concluso il proprio comunicato sollecitando “il reperimento di un idoneo stoccaggio per il materiale pericoloso”, invitando le autorità competenti a comunicare i risultati dei controlli effettuati. “È essenziale tutelare i diritti collettivi dei nostri iscritti e delle loro famiglie”.
Questi sviluppi pongono interrogativi non solo sulla sicurezza dei militari e dei residenti, ma anche sulla gestione delle sostanze chimiche dall’epoca della demilitarizzazione. La situazione richiede una rapida risposta da parte delle istituzioni competenti affinché si possa garantire un ambiente sano e sicuro per tutti.