La fuga del condannato per la strage di Corinaldo | Un permesso per laurearsi o un piano ben congegnato?

26enne condannato per la strage di Corinaldo scompare dopo un permesso per discutere la tesi. Una fuga che solleva interrogativi inquietanti. 🔍🚨

A cura di Redazione
06 luglio 2025 13:21
La fuga del condannato per la strage di Corinaldo | Un permesso per laurearsi o un piano ben congegnato? -
Condividi

Fuga in libertà: il caso di Andrea Cavallari, condannato per la strage di Corinaldo

ROMA – Due giorni di ricerca e incertezze: Andrea Cavallari, 26 anni, membro della nota ‘banda dello spray’, è scomparso dopo aver ottenuto un permesso dal Tribunale di Sorveglianza per discutere la sua tesi di laurea. Il giovane, condannato a 11 anni e 10 mesi per la tragica strage di Corinaldo, non ha fatto ritorno nel carcere di Bologna, sollevando interrogativi e preoccupazioni sulla gestione dei permessi all’interno del sistema penitenziario.

Un permesso per laurearsi

Giovedì 3 luglio, Cavallari ha partecipato a una cerimonia di proclamazione presso l’Università di Bologna, accolto dai familiari senza alcuna scorta di polizia penitenziaria. Dopo il suo esame, è rimasto solo con la fidanzata e, contrariamente alle prescrizioni imposte, si è allontanato, violando così le regole concordate con l’autorità giudiziaria.

L’istruzione come via di fuga?

Il giovane, che si era iscritto tre anni fa a un corso di laurea in Scienze giuridiche, ha intrapreso un percorso che avrebbe dovuto culminare con la sua reintroduzione in carcere nel pomeriggio dello stesso giorno. Ma questo rientro non è avvenuto, accendendo i riflettori su come i permessi per motivi educativi possano essere sfruttati, minando la sicurezza pubblica.

Un passato tragico

Cavallari è uno dei rispondenti per la strage di Corinaldo, avvenuta il 7 dicembre 2018. Durante un concerto di Sfera Ebbasta, l’uso di spray urticante da parte della banda ha provocato panico e fuga di massa, causando sei morti – cinque minorenni e una madre di 39 anni – e 59 feriti. Tutti i membri della banda sono stati condannati per omicidio preterintenzionale plurimo, rapina e altri reati correlati.

Conseguenze e reazioni

La scomparsa di Cavallari non solo scatena la giusta indignazione tra le famiglie delle vittime, ma solleva anche importanti questioni sul sistema di giustizia e sulla somministrazione dei permessi penitenziari. Cosa significa veramente “risocializzazione” quando individui condannati per reati così gravi possono approfittare di opportunità come quella di laura?

Questa situazione ha portato a un richiamo per una revisione delle politiche sui permessi, affinché non si verifichino più episodi similari che possano minacciare la sicurezza della comunità.

Il futuro in dubbio

Mentre si continua a cercare Cavallari, si attende una risposta chiara da parte delle autorità. La sua fuga rappresenta non solo una violazione delle leggi, ma anche un duro colpo per il processo di giustizia, aprendo un dibattito cruciale sulla linea sottile tra riabilitazione e sicurezza pubblica.

✅ Fact CheckFONTE VERIFICATA

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Gazzetta Social sui social