Ostacoli al soccorso in mare | L'Italia sotto accusa da 32 ONG: cosa ci nascondono?

32 ONG denunciano l'ostruzionismo dell'Italia nei soccorsi in mare, aumentando i rischi per i migranti. Chiedono l'abrogazione del Decreto Piantedosi. 🌊🚨

A cura di Redazione
17 luglio 2025 12:51
Ostacoli al soccorso in mare | L'Italia sotto accusa da 32 ONG: cosa ci nascondono? -
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Ostacolato il soccorso in mare: 32 ONG denunciano l’Italia

Roma, 17 luglio 2025 – Trentadue organizzazioni non governative hanno lanciato un allarme, chiedendo la cessazione immediata di quello che definiscono un “ostruzionismo sistematico” da parte dello Stato italiano nei confronti delle operazioni di ricerca e soccorso (Sar) nel Mediterraneo. Tra i firmatari del comunicato, organizzazioni di prestigio come Sos Humanity, Sea-Watch, Emergency e Open Arms denunciano che, nell’ultimo mese, le navi delle ONG sono state fermate tre volte in base agli accusi legati al controverso “Decreto Piantedosi”.

Accuse e realitĂ  inquietanti

Una delle navi colpite, la “Nadir”, gestita da Resqship, è stata bloccata due volte consecutivamente. Dal 2023, ben 29 navi delle ONG sono state sequestrate: un fatto che contrasta con le decisioni di vari tribunali italiani, che hanno riconosciuto l’illegittimità di tali detenzioni. L’allontanamento delle ONG dalla rotta centrale del Mediterraneo sta contribuendo, secondo le organizzazioni, a una tragedia: “Tenere deliberatamente lontane le ONG causa innumerevoli morti in mare”, si legge nel comunicato.

Nonostante i ripetuti appelli delle organizzazioni di soccorso, le imbarcazioni continuano a subire fermi amministrativi. La situazione è stata peggiorata dalla conversione in legge del Decreto Flussi nel dicembre 2024, che ha inasprito ulteriormente le già dure normative sul soccorso in mare.

Recriminazioni in merito a norme legali

Le ONG sottolineano che le imbarcazioni, come la Nadir e la Sea-Eye 5, sono state bloccate con l’accusa di non aver rispettato le istruzioni delle autorità locali. “L’introduzione di ostacoli legali e amministrativi ha un obiettivo evidente: ridurre drasticamente la presenza delle navi Sar in mare”, dichiara Janna Sauerteig, esperta di politiche della Sos Humanity. Questo scenario fa temere per la vita di molti migranti, i cui naufragi trascorrono nell’indifferenza generale.

Numeri allarmanti

Dal febbraio 2023, le navi delle ONG hanno subito 29 fermi amministrativi, accumulando circa 700 giorni non spesi in operazioni di salvataggio. Nell’ottica delle ONG, il diritto marittimo internazionale obbliga ogni comandante ad offrire soccorso a chi è in pericolo in mare, un principio che risulta gravemente violato.

Recentemente, alcuni tribunali italiani hanno avallato l’illegittimità di tali fermi, ma la lotta legale per il rilascio delle imbarcazioni continua a richiedere ingenti risorse.

Richiesta di intervento europeo

Le organizzazioni denunciano anche violazioni gravi come l’occultamento di informazioni sui casi di soccorso e il coordinamento con la Guardia Costiera libica per effettuare respingimenti illegali. “Queste pratiche costituiscono una chiara violazione del diritto internazionale”, concludono, chiedendo pertanto l’immediata abrogazione dei decreti “Piantedosi” e “Flussi”.

Un appello all’Europa

Nel comunicato, le ONG esortano gli Stati membri dell’Unione Europea a rispettare i propri doveri di soccorso e a garantire il rispetto del diritto internazionale, sottolineando l’urgenza di un programma europeo di ricerca e soccorso e di vie legali e sicure per raggiungere l’Europa. La situazione nel Mediterraneo centrale rimane critica, e le richieste di intervento sono sempre più pressanti.

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