Siria in lutto: 600 morti a Suwayda | L'Onu richiede un'inchiesta, ma è il governo a mettere in discussione la verità?

ONU chiede un'inchiesta sugli eccidi a Suwayda, dove 600 vite sono state spezzate. La situazione si aggrava con nuovi scontri. Scopri di più! ⚠️🌍

A cura di Redazione
18 luglio 2025 14:35
Siria in lutto: 600 morti a Suwayda | L'Onu richiede un'inchiesta, ma è il governo a mettere in discussione la verità? -
Condividi

L’Onu chiede un’inchiesta sugli eccidi a Suwayda: circa 600 morti in Siria

ROMA – Un’indagine “tempestiva, rapida e trasparente” è stata richiesta con urgenza dall’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, in seguito agli inaccettabili eccidi verificatisi a Suwayda. Negli ultimi giorni, circa 600 persone hanno perso la vita a causa degli scontri tra milizie locali nella città a maggioranza drusa, un avvenimento che solleva serie preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani e sulla protezione dei civili.

Con riferimento alla situazione critica, Türk ha esortato le autorità a “garantire alla giustizia i responsabili di tali violenze” e ha chiesto di mettere fine all'”incitamento alla violenza e all’odio”, sia sui canali tradizionali che online.

Nella stessa giornata, il presidente siriano Ahmed Al-Sharaa ha annunciato il completo ritiro delle forze governative, una mossa strategica per evitare un escalation della situazione, specialmente dopo i bombardamenti condotti da Israele sul ministero della Difesa di Damasco. Queste operazioni militari israeliane, che hanno colpito anche obiettivi militari nell’area di Suwayda, sono giustificate da Tel Aviv con la necessità di “proteggere la minoranza drusa”, ma intensificano ulteriormente le tensioni regionali.

Scontri nuovi sono però emersi tra milizie beduine legate a Damasco e combattenti drusi, nonostante un recente accordo di cessate il fuoco. Le autorità siriane hanno accusato i drusi di violare la tregua, mentre il leader delle milizie beduine ha specificato che l’accordo aveva validità solo nei confronti del governo centrale, complicando ulteriormente un già delicato contesto.

Nel frattempo, le notizie riguardanti presunti coinvolgimenti dell’esercito nazionale negli scontri hanno costretto Al-Sharaa a intervenire per smentire tali affermazioni, ribadendo la decisione di ritirare le forze governative.

Sana, l’agenzia di stampa siriana ufficiale, ha denunciato un attacco aereo israeliano nei pressi di Suwayda, un’accusa che Israele ha prontamente negato. In questo contesto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la necessità di mantenere la regione a sud di Damasco “smilitarizzata”, sottolineando una storica tensione datata alla guerra del 1967, che ha visto l’occupazione delle alture del Golan da parte di Israele.

Con l’uscita di scena del presidente Bashar Al-Assad, avvenuta l’8 dicembre scorso, le operazioni militari israeliane in Siria sono notevolmente aumentate, portando a interrogativi di grande rilevanza sulla stabilità della regione. Le truppe israeliane resteranno, per ora, di stanza in Siria “a tempo indefinito”, in attesa di sviluppi nell’evoluzione della situazione geopolitica.

La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi futuri, mentre la popolazione di Suwayda vive un drammatico e tragico epilogo, contrassegnato dalla perdita di migliaia di vite in una spirale di violenza e instabilità.

✅ Fact Check FONTE VERIFICATA

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Gazzetta Social sui social