Testo base sul fine vita approvato al Senato | È davvero un passo avanti o solo buone intenzioni?
Approvato il testo base sul fine vita dal Senato, ma le opposizioni alzano la voce. Scopri le reazioni e i prossimi passi! ⚖️🩺

Fine vita: il Senato avanza sul testo base, ma l’opposizione si oppone
Roma –
Il dibattito sul fine vita entra in una fase cruciale con l’approvazione del testo base da parte delle Commissioni Giustizia e Salute del Senato. Tuttavia, l’approvazione non è avvenuta senza controversie, con le opposizioni che hanno espresso un voto contrario. Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per l’8 luglio, mentre l’approdo in Aula è previsto per il 17 luglio.
Critiche da parte del Partito Democratico
Il senatore Alfredo Bazoli, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico, ha sollevato dubbi significativi sulla proposta. “Il testo base su fine vita approvato oggi dalle commissioni è insoddisfacente”, ha dichiarato Bazoli, evidenziando vari punti critici: dai limitati criteri di accesso ai servizi sanitari, fino all’aspetto di una possibile privatizzazione della cura della fine vita. Secondo il senatore, “questo testo rischia di essere addirittura peggiorativo dello status quo”.
L’urgenza di una legge nazionale
Dall’altro lato, Elena Bonetti, presidente di Azione, ha dichiarato che c’è un’urgenza di una legge nazionale che superi la frammentazione regionale. “Senza il coinvolgimento del servizio sanitario e senza investire in cure palliative, le famiglie sarebbero davanti a scelte obbligate”, ha avvertito Bonetti, sottolineando il rischio di “mercificazione della morte”. Inoltre, ha criticato l’idea di un Comitato etico nazionale formato da figure politicamente nominate, richiedendo invece esperti di elevata competenza.
La posizione della maggioranza
Contrariamente alle critiche dell’opposizione, Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati, ha espresso soddisfazione per il testo approvato. “La Corte Costituzionale ha invitato da tempo le Camere a colmare un vuoto normativo”, ha affermato Gelmini, sottolineando l’impegno della maggioranza nel risolvere questa questione. Secondo Gelmini, il testo non intende introdurre un diritto al suicidio assistito né all’eutanasia, ma propone una “limitata depenalizzazione” solo in condizioni drammatiche.
Un dibattito carico di emozioni
L’approvazione del testo base segna solo l’inizio di un percorso legislativo carico di emozioni e aspettative. Le divergenze tra governo e opposizioni mettono in luce la complessità del tema del fine vita, che coinvolge questioni morali, etiche e sanitarie, rendendo il dibattito pubblico ancora più cruciale nei giorni a venire. Con la scadenza per gli emendamenti fissata, il futuro della normativa sul fine vita è più che mai incerto e potenzialmente divisivo.