West Nile | Perché le zanzare possono essere più pericolose di quanto pensiamo?

West Nile: in Italia sette vittime. Scopri i sintomi, il periodo d'incubazione e come proteggerti. Non sottovalutare questi rischi! 🦟⚠️

A cura di Redazione
29 luglio 2025 17:03
West Nile | Perché le zanzare possono essere più pericolose di quanto pensiamo? -
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West Nile: Muore 68enne in Campania, vittime in Italia salgono a 7

Roma, 29 luglio 2025 – La lotta contro il virus West Nile si complica in Italia. Con la morte di un uomo di 68 anni a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, le vittime del virus, trasmesso principalmente dalla puntura di zanzara, raggiungono quota sette nel nostro Paese. Tre decessi si registrano in Campania, tre nel Lazio e uno in Piemonte.

Un nuovo decesso in Campania

Il sessantottenne è deceduto nella serata di ieri presso il presidio ospedaliero di Aversa. Ma il dramma non si ferma qui: un 86enne di Latina, che si trovava in terapia intensiva all’ospedale Goretti e che era tra i primi ad essere affetti dal virus, è spirato questa mattina. Questi eventi tragici evidenziano l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus in Italia.

Una malattia spesso asintomatica

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Milano, l’80% degli infetti non sviluppa sintomi evidenti. Solo un 19% presenta manifestazioni simil-influenzali come febbre, dolori articolari e muscolari, mentre in casi rari (uno su 150) possono verificarsi forme gravi che interessano il sistema nervoso centrale. In questi casi, i sintomi più frequenti possono includere rigidità del collo, confusione e febbre elevata.

Gruppi a rischio

Le persone più vulnerabili sono gli anziani e i soggetti con comorbilità, come trapiantati o chi soffre di diverse patologie. Per loro, è cruciale adottare misure di prevenzione, come l’uso di repellenti in aree a rischio.

Origini del virus e diffusione

Il West Nile virus è trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Culex a diverse specie di uccelli. È un virus endemico in molti Paesi europei e del bacino mediterraneo. La grande maggioranza delle persone infettate, circa l’80%, non manifesta alcun sintomo, mentre il restante 20% può avere sintomi leggeri o, in casi gravi, conseguenze neurologiche.

Periodo di incubazione e sintomi

Il periodo di incubazione del virus varia tra i 2 e i 14 giorni, ma può estendersi fino a 21 giorni in soggetti con un sistema immunitario compromesso. Durante la fase iniziale si possono manifestare febbre, nausea, vomito e rash esantematico. Ne consegue che la forma neurologica invasiva può manifestarsi in persone più fragili, somministrando talvolta procedure diagnostiche e terapeutiche complesse.

Prevenzione e diagnosi

Poiché non esiste un vaccino contro il virus, la prevenzione principale consiste nell’evitare le punture di zanzara: l’uso di zanzariere, repellenti e abbigliamento protettivo è fortemente raccomandato, specialmente durante le ore di maggiore attività delle zanzare. La diagnosi avviene prevalentemente tramite test di laboratorio, e in casi sospetti è importante considerare anche il teleconsulto con esperti.

Trattamento e prospettive future

Attualmente non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nei casi più gravi, i pazienti necessitano di cure ospedaliere, che includono fluidi intravenosi e, in alcune situazioni, assistenza respiratoria.

Con l’aumento dei casi, l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione diventa vitale, mentre continua la ricerca di soluzioni per fronteggiare questa preoccupante emergenza sanitaria.

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