Due donne incinte tra le vittime della strage di Bologna | La verità che pochi conoscono e che cambia tutto!
Il 2 agosto a Bologna, ricorderemo le vittime della strage, inclusi i bambini e le donne in attesa. Un tributo che deve restare vivo ❤️🕯️

BOLOGNA – Una commemorazione carica di emozione e memoria ha avuto luogo questa mattina presso villa Torchi, in occasione del 45° anniversario della strage della stazione di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980. Paolo Lambertini, vicepresidente dell’associazione dei familiari delle vittime, ha voluto sottolineare un dettaglio cruciale: “Due delle 85 vittime erano incinte, quindi io ricordo che sono ‘quasi’ 87 le vittime complessive della strage”. Questa affermazione è stata rivolta a chi, come alcuni personaggi controversi, sostengono che le vittime sarebbero state 86.
Un Ricordo di Vite Spezzate
La strage ha portato via non solo adulti ma anche molti bambini. In questa giornata di memoriale, gli sguardi si sono posati sulle due donne in dolce attesa presenti al momento dell’attentato. Viviana Bugamelli, 23 anni, e Silvana Serravalli in Barbera, 34 anni, sono stati ricordati con particolare affetto, insieme ai loro familiari. Viviana stava partendo per una vacanza in Sardegna con il marito, mentre Silvana era in compagnia della sua famiglia.
La commemorazione ha inoltre incluso il ricordo di sette bambini che hanno perso la vita quel giorno. “Rimanere impresso nel cuore della città è fondamentale”, ha dichiarato Lambertini.
La Contrapposizione alle Dichiarazioni Scomode
Oltre al ricordo delle vittime, Lambertini ha voluto rispondere a dichiarazioni ritenute inadeguate. Il vicepresidente ha criticato chi si è autodefinito l’86esima vittima, riferendosi chiaramente a Luigi Ciavardini, riconosciuto come complice dell’atto terroristico. “Non si possono confondere le scelte personali con il dolore collettivo”, ha affermato Lambertini, sottolineando l’importanza di ricordare le vittime reali.
Un Evento che Cresce nel Tempo
La commemorazione di oggi ha visto la partecipazione di diverse autorità, tra cui il presidente dell’associazione Paolo Bolognesi e la consigliera regionale Simona Lembi. “Non è una manifestazione che si ripete inutilmente,” ha sottolineato Lambertini, “ma è un atto d’amore che vogliamo ripetere ogni anno.”
La manifestazione ha quindi offerto non solo un momento di ricordo, ma anche un’opportunità per riflettere su ciò che è stato fatto per onorare le vite spezzate e unire la comunità nel dolore collettivo.
Conclude Lambertini, “Credo che il senso sia quello di ripetere questo gesto di affetto e amore, ricordando cos’è stato anche per delle giovani vite”.
In un contesto di dolore e commemorazione, Bologna continua a mantenere viva la memoria di un tragico evento che ha segnato per sempre la sua storia. La città sottolinea l’importanza di non dimenticare, affinché stragi simili non possano mai più ripetersi.