Ebrei in preghiera nella moschea di Al-Aqsa | La provocazione che fa tremare il Medio Oriente!
Ben-Gvir sfida il divieto di preghiera ad Al-Aqsa, sollevando polemiche e tensioni. Scopri le reazioni nel conflitto israelo-palestinese! ✡️🕌🔥

Tensioni a Gerusalemme: la provocazione di Ben-Gvir nella moschea di Al-Aqsa
Roma – Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha provocato una forte reazione internazionale dopo aver guidato un gruppo di oltre mille ebrei a pregare nella moschea di Al-Aqsa, uno dei luoghi più sacri del mondo e al centro di una contesa storica. Questa visita, avvenuta domenica in coincidenza con la giornata di Tisha B’av, ha sollevato allarmi per la violazione delle regole di accesso a un sito già fragile.
Secondo l’accordo di “status quo” in vigore, è vietato agli ebrei pregare all’interno del complesso, amministrato dal Waqf, una fondazione religiosa giordana. Tuttavia, Ben-Gvir ha dichiarato di aver pregato apertamente, dimostrando una sfida diretta a tali restrizioni. Le immagini della sua visita, che circolano sui social media, mostrano il ministro mentre guida il gruppo, con alcuni video che lo ritraggono mentre pratica atti di preghiera, un’azione immediatamente contestata.
La situazione ha suscitato l’immediata condanna da parte dell’Autorità Palestinese. “Ha superato ogni limite”, ha affermato Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente Mahmoud Abbas, esortando la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti, a intervenire per fermare quelle che definisce “provocazioni” a Gerusalemme. L’appello si estende anche alla richiesta di garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha cercato di prendere le distanza da Ben-Gvir, affermando in una nota ufficiale che la politica israeliana di mantenere lo status quo “non è cambiata e non cambierà”. Questa dichiarazione si propone di rassicurare la comunità internazionale sulla stabilità a Gerusalemme.
Nella giornata della visita di Ben-Gvir, circa 1.250 persone hanno visitato il complesso di Al-Aqsa, con alcuni appartenenti al gruppo che gridavano e ballavano, alimentando l’atmosfera già tesa. Il sito è infatti considerato il terzo luogo sacro per l’Islam e il più sacro per l’Ebraismo, rendendolo un terreno particolarmente delicato.
Ben-Gvir, noto per le sue posizioni di estrema destra, ha dichiarato di aver pregato per la vittoria di Israele su Hamas e per il ritorno degli ostaggi, riaffermando il suo appello alla conquista dell’intera Striscia di Gaza. Queste dichiarazioni, insieme alla sua partecipazione alla visita, accrescono le preoccupazioni per il futuro della regione e la possibilità di un’ulteriore escalation del conflitto.
Il fermento generato da questa visita è solo l’ultimo capitolo di una storia complessa e dolorosa. In un contesto cosìvolatile, ogni azione o dichiarazione risuona ben oltre i confini locali, col rischio di alimentare tensioni e divisioni non solo a Gerusalemme, ma nell’intera regione.