Fischi in Piazza | La memoria della strage di Bologna mette in crisi il governo attuale!

Bologna ricorda la strage del '80 con emozioni forti: fischi per La Russa e Bernini, applausi per Bolognesi. Un giorno per non dimenticare. 🕊️✨

A cura di Redazione
02 agosto 2025 14:44
Fischi in Piazza | La memoria della strage di Bologna mette in crisi il governo attuale! -
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Strage di Bologna, la piazza fischia La Russa e Bernini lascia la prima fila

BOLOGNA – La cerimonia di commemorazione per la strage della Stazione di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, ha messo in evidenza un clima di incredulità e dissenso nei confronti del governo attuale. In un’manifestazione che ha attirato un’enorme partecipazione, le emozioni hanno preso il sopravvento, con fischi diretti nei confronti di Ignazio La Russa, presidente del Senato, e una contestazione che ha coinvolto la ministra Anna Maria Bernini.

Quest’anno, come secoli di storia avessero pesato sulla coscienza collettiva delle migliaia di presenti, il ricordo delle 85 vittime e oltre 200 feriti, causati dalla bomba di un commando neofascista, ha riacceso le tensioni mai del tutto sopite. La piazza ha dimostrato di non fidarsi del governo, e si è stretta attorno all’associazione dei familiari delle vittime, guidata dal presidente uscente, Paolo Bolognesi.

Durante il suo discorso, Bolognesi ha tracciato i legami tra l’Msi e i protagonisti del terrorismo nero, suscitando applausi calorosi. Tuttavia, quando ha menzionato la partecipazione di La Russa al funerale di Nico Azzi, la sua orazione è stata interrotta da fischi. La reazione della piazza ha evidenziato un segno di protesta contro una storia che molti preferiscono non dimenticare.

In un momento di evidente imbarazzo, Anna Maria Bernini ha deciso di lasciare la prima fila, spostandosi ulteriormente indietro. Pur rimanendo sul palco fino alla conclusione della cerimonia, la sua scelta ha dimostrato di non essere immune alla tensione palpabile. “Mi avete fatto perdere il filo”, ha scherzato Bolognesi, mostrando determinazione nel continuare la sua narrazione, pur in un contesto di contestazione.

“Non sarà mai una battaglia ideologica”, ha affermato Bolognesi, sottolineando l’impegno dell’associazione: “Il nostro intento è stato e rimarrà quello di conoscere la verità sulla strage del 2 agosto ’80.” La presenza e il ricordo di Torquato Secci, primo presidente dell’associazione, è stato un punto focale del suo discorso. “È stato come un padre per noi”, ha aggiunto, con gli applausi che hanno accolto il suo tributo ai fondatori dell’associazione.

Il potere del ricordo e il desiderio di giustizia non si sono mai affievoliti per i familiari delle vittime, e la cerimonia di ieri ha dimostrato che l’ombra della strage di Bologna continua a pesare sul presente, alimentando una lotta per la verità che resiste nel tempo.

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