La misteriosa morte di dj Godzi | Perché il padre non si arrende alla diagnosi di infarto?
Napoli saluta dj Godzi: il padre con dolore e speranza annuncia l'inizio di una maratona per la verità. Segui la storia con noi. 🕊️🎧

Napoli in lutto per dj Godzi: il padre chiede giustizia
NAPOLI – Oggi, la basilica di San Francesco da Paola è diventata un luogo di intensi ricordi e commozione per l’ultimo saluto a Michele Noschese, conosciuto nel mondo della musica come dj Godzi. Il giovane, scomparso tragicamente il 19 luglio scorso a Ibiza, ha lasciato un vuoto incolmabile. Durante il funerale, suo padre Giuseppe ha espresso il profondo dolore che ha colpito la famiglia, dichiarando: “Adesso è il momento del dolore e del ricordo. Poi ci sarà il momento della verità.”
La maratona verso la giustizia
Giuseppe Noschese ha anche parlato con determinazione della lunga strada che lo attende. “Sarò ben lieto di potermi fare carico di questo peso che avrò per tutta la vita,” ha affermato, paragonando la sua lotta per capire la verità a una maratona, una corsa che ha sempre portato a termine. Il padre del dj ha espresso fiducia nel sistema giudiziario sia spagnolo che italiano, sottolineando la vicinanza delle istituzioni in un momento così delicato: “Ho grande fiducia nelle istituzioni, civili, militari e religiose.”
Aspettando la verità dall’autopsia
I risultati della nuova autopsia, eseguita a Roma, sono attesi per il 20 settembre. “Il sequestro della salma indica che ci potrebbero essere ulteriori sviluppi,” ha spiegato Giuseppe, che ha sottolineato come, nonostante l’autopsia preliminare effettuata a Ibiza, ci sia stato un’incomprensibile fretta da parte delle autorità locali. “A Ibiza, l’autopsia d’ufficio è stata eseguita a sole 36 ore dalla morte, senza che nessuno fosse informato,” ha denunciato con amarezza.
Un mistero da chiarire
Michele Noschese è stato dichiarato morto per infarto e insufficienza respiratoria acuta, ma le circostanze della sua scomparsa rimangono poco chiare. “La sera prima mi aveva chiamato, dicendomi di aver fatto 50 vasche in una piscina olimpionica,” ha ricordato suo padre, evidenziando che tale diagnosi appare insoddisfacente. “Mi pare un po’ grossolano come diagnosi,” ha concluso Giuseppe, invitando le autorità a fare chiarezza su un caso che ha lasciato molte domande senza risposta.
In un momento così difficile, la comunità di Napoli si stringe attorno alla famiglia Noschese, condividendo il dolore e sperando in una giustizia che possa finalmente fare luce sulla scomparsa di un giovane talento.