L'esplosione di Beirut non ha ancora colpevoli | Un'intera nazione in cerca di giustizia dopo 5 anni di silenzio

Cinque anni dopo l'esplosione al porto di Beirut, la ricerca della giustizia continua. Famiglie in lacrime e promesse di non arrendersi. 🔍💔

A cura di Redazione
04 agosto 2025 22:15
L'esplosione di Beirut non ha ancora colpevoli | Un'intera nazione in cerca di giustizia dopo 5 anni di silenzio -
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A cinque anni dall’esplosione del porto di Beirut: i responsabili ancora non identificati

ROMA – Il 4 agosto 2025 segna il quinto anniversario di una delle più devastanti tragedie della storia recente del Libano: l’esplosione al porto di Beirut, avvenuta alle 18:08 del 2020, ha causato la morte di 236 persone e oltre 7.000 feriti. Un evento che ha segnato profondamente non solo le vite delle vittime, ma anche l’economia di un paese già in gravi difficoltà.

Due cortei sono partiti questo pomeriggio dalla piazza dei Martiri e dalla caserma dei pompieri, riunendo centinaia di cittadini desiderosi di commemorare le vittime. Le esplosioni, causate da quasi 3.000 tonnellate di nitrato di ammonio mal conservate in un magazzino, hanno devastato non solo il porto ma anche diversi quartieri circostanti di Beirut, causando danni irreparabili.

Nonostante il passare del tempo, però, i responsabili della tragedia non sono stati ancora individuati. Le denunce delle Nazioni Unite evidenziano l’urgenza di “progresso indispensabile nell’inchiesta giudiziaria”, aprendo la strada a interrogativi sui veri motivi dietro l’assenza di giustizia.

Human Rights Watch ha enfatizzato che le autorità libanesi non hanno ancora fornito verità e giustizia alle famiglie delle vittime. La ripresa dell’indagine nel 2025, dopo una sospensione di due anni, è stata funestata da ritardi e interferenze politiche che hanno ostacolato il percorso verso la verità. Le famiglie delle vittime vivono in una costante angoscia: “Questa prolungata negazione di responsabilità è un peso insopportabile”, lamentano i parenti delle vittime.

Durante la cerimonia commemorativa, il presidente Joseph Aoun si è impegnato a garantire la verità, promettendo di affrontare qualsiasi ostacolo e indipendentemente dal rango delle persone coinvolte. Il suo appello per garantire della giustizia ha trovato eco nel Ministro dell’Interno Ahmed Al-Hajjar, che ha chiesto che giustizia venga fatta “il più rapidamente possibile”.

Mentre i rappresentanti del governo partecipano alle celebrazioni religiose, da moschee e chiese, il dolore e la delusione si fanno sentire forte sui social network. Un messaggio particolarmente toccante è quello di Tracy e Paul Naggear, i genitori della piccola Alexandra, una bambina di tre anni tra le vittime. “Con il cuore spezzato, arrabbiati e ancora disperatamente in lotta per il tuo diritto alla giustizia” è il loro grido di aiuto che risuona sulla rete.

“Ma quel giorno sta arrivando, Lexou,” hanno promesso i genitori. “Non ci fermeremo mai finché giustizia non sarà fatta.” Un messaggio di speranza che si intreccia con il dolore di una tragedia che continua a segnare la storia e l’identità del Libano.

âś… Fact Check FONTE VERIFICATA

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