Stato di Palestina? Tajani la svela | Una verità inaspettata che cambia tutto!
Tajani promuove lo Stato palestinese ma sottolinea l'importanza della pace. Sui migranti: i magistrati non possono decidere su sicurezza dei Paesi. 🌍✌️

Tajani: “Stato di Palestina? Prima la pace. Migranti: non può essere un giudice a decidere se un Paese è sicuro”
In una recente dichiarazione, il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affrontato tematiche cruciali in merito alla questione palestinese e alla gestione dei migranti durante la chiusura degli Stati generali del Mezzogiorno a Reggio Calabria.
La questione palestinese: “Prima la pace”
Tajani ha ribadito l’importanza di soddisfare il desiderio del popolo palestinese di avere uno Stato, ma ha sottolineato che “senza la pace non si può costruire”. Durante il suo intervento, ha condannato i ripetuti bombardamenti su Gaza, chiedendo una “liberazione totale degli ostaggi” e affermando che è urgente avviare un processo per costruire la pace.
“Basta bombardamenti: il popolo palestinese non ha colpa, i criminali sono quelli di Hamas,” ha affermato Tajani, evidenziando la responsabilità di Hamas rispetto ai recenti eventi tragici. Tuttavia, ha anche lanciato un appello ad Israele, dicendo che deve esserci una priorità: “la salvezza di centinaia di migliaia di vite umane.”
Secondo Tajani, attualmente non vi sarebbero le condizioni necessarie, secondo il diritto internazionale e costituzionale, per riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese. “Dobbiamo lavorare per costruirlo, questo sì,” ha concluso.
Migranti: il ruolo della giustizia
In merito al tema dell’immigrazione, Tajani ha espresso una forte critica riguardo alla recente sentenza della Corte di giustizia europea, sostenendo che “non può essere un giudice a decidere se un Paese è sicuro o meno.” Ha messo in discussione il valore delle decisioni giudiziarie che limitano le competenze dei funzionari pubblici, come diplomatici e consoli.
Rivolgendosi alla complessità della situazione, ha affermato: “Perché un magistrato deve essere in grado di decidere non conoscendo il problema” e ha enfatizzato l’importanza del personale diplomatico che lavora sul campo. Secondo lui, “chi fa per mestiere sa se il Paese ‘X’ è più o meno sicuro”, suggerendo che le decisioni sulla sicurezza di un Paese dovrebbero rimanere in mano a coloro che hanno competenze specifiche nella materia, piuttosto che ai giudici.
Tajani ha concluso il suo intervento con un monito: “si crea una situazione di grande caos” se le decisioni sulla sicurezza nazionale vengono delegate ai magistrati, evidenziando la necessità di mantenere l’autorità dei ministeri nel garantire la sicurezza e la dignità della gestione migratoria.
In un contesto di crescente tensione internazionale e migratoria, le parole di Tajani pongono un ulteriore spotlight su questioni critiche che richiedono un equilibrio tra diritti umani, sicurezza nazionale e diplomazia.