Abusi a Sulmona | La verità che nessuno vuole ascoltare sulle violenze tra minorenni

Abusi choc su minorenni a Sulmona e Valle d’Aosta: due storie di violenza che sconvolgono. Scopri le indagini in corso. 📰🚨

A cura di Redazione Redazione
15 settembre 2025 16:56
Abusi a Sulmona | La verità che nessuno vuole ascoltare sulle violenze tra minorenni -
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Violenze su Minorenni: Due Terribili Storie di Abusi in Italia

Roma, 15 settembre 2025 – L’Italia è scossa da due gravi episodi di abuso su minori che hanno sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione tra la popolazione. Due storie, distinte ma entrambe strazianti, evidenziano problematiche serie relative alla sicurezza dei giovani e alla necessità di interventi rapidi ed efficaci.

La prima vicenda proviene da Sulmona, in provincia dell’Aquila, dove una ragazza di soli 12 anni ha rivelato di aver subito abusi sessuali da parte dei suoi cugini da quando aveva appena 10 anni. Solo dopo due anni di tormenti, minacce e ricatti, la giovane ha trovato il coraggio di confidarsi con i genitori. I due cugini, di 14 e 18 anni, sono stati indagati per violenza sessuale e revenge porn. Le indagini sono in corso e i dispositivi elettronici dei presunti colpevoli sono stati sequestrati per raccogliere prove.

Secondo le testimonianze, gli abusi non si sono limitati a violenze fisiche, ma hanno incluso la registrazione degli atti violenti, con i video poi diffusi su diversi gruppi di WhatsApp. La scoperta di questi atti ha inevitabilmente scatenato un forte dibattito pubblico sulla protezione dei minori e sulla responsabilità degli adulti.

In Valle d’Aosta, la situazione non è meno allarmante. Una ragazza di 15 anni è stata violentata durante una festa di paese sabato scorso, il 13 settembre. La giovane, visibilmente sotto choc, ha immediatamente allertato le autorità, che sono intervenute prontamente. I Carabinieri della compagnia di Saint-Vincent/Châtillon hanno avviato un’indagine approfondita, e i medici hanno riscontrato lesioni che confermano l’aggressione subita.

Entrambi i casi pongono in luce l’urgenza di creare un ambiente più sicuro per i minori, dove il dialogo e la prevenzione siano al primo posto. Le famiglie, la scuola e le istituzioni devono collaborare per garantire che episodi simili non si ripetano.

Le indagini continuano e si attende che le autorità prendano provvedimenti severi contro gli autori di questi atti inaccettabili, con l’obiettivo di tutelare le vittime e garantire loro un percorso di recupero e giustizia.

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