Avvelenò la sua compagna per sei mesi | Ma la premeditazione è stata esclusa dai giudici: indignazione inarrestabile!

Ergastolo a Impagnatiello: i giudici escludono la premeditazione nel femminicidio di Giulia Tramontano. Una storia che scuote e fa riflettere. ⚖️💔

A cura di Redazione
02 settembre 2025 20:03
Avvelenò la sua compagna per sei mesi | Ma la premeditazione è stata esclusa dai giudici: indignazione inarrestabile! -
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Ergastolo a Impagnatiello: I Giudici Escludono la Premeditazione

ROMA – La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato l’ergastolo a Alessandro Impagnatiello, ma ha escluso la premeditazione per l’omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago. Si tratta di una decisione che ha suscitato tanto dibattito e indignazione, soprattutto da parte della famiglia della vittima.

Durante il processo, i giudici hanno stabilito che Impagnatiello ha avvelenato Giulia con veleno per topi non con l’intento di ucciderla, ma piuttosto per indurla a un aborto spontaneo. La giovane, incinta al settimo mese, sarebbe stata vista dall’imputato come un ostacolo per la sua vita e carriera. Nelle motivazioni del verdetto, diffuse in un documento di 59 pagine, si sottolinea: “Non vi sono elementi che consentano di retrodatare il proposito di uccidere rispetto al giorno del delitto.”

Il triste epilogo di una relazione segnata da inganni e tradimenti, si è concretizzato con il brutale omicidio di Giulia, che ha ricevuto 37 coltellate da Impagnatiello, portando alla morte anche del bambino che portava in grembo.

L’assenza di prove concrete a supporto della premeditazione ha innescato una forte reazione da parte della famiglia di Giulia. La sorella, Chiara Tramontano, ha espresso il suo sdegno attraverso un post sui social, dove ha evidenziato la continua somministrazione del veleno da parte di Impagnatiello e le ricerche inquietanti effettuate dall’uomo su come uccidere una donna. “Per lo Stato non è premeditazione. Vergogna a una legge che chiude gli occhi davanti alla verità e uccide due volte”, ha commentato Chiara, denunciando un apparente vuoto normativo su casi di femminicidio.

La decisione della Corte ha riaperto il dibattito sul riconoscimento legale della premeditazione in casi di violenza di genere. Infatti, sebbene l’assassino sia stato condannato all’ergastolo, il fatto che la premeditazione sia stata esclusa continua a far riflettere sulle delicatissime dinamiche di un tema così complesso e doloroso.

In un contesto sociale che lotta per la giustizia e i diritti delle donne, la storia di Giulia Tramontano non può e non deve essere dimenticata, ma rappresenta una chiamata all’azione per una riforma legislativa che garantisca maggiore protezione e giustizia alle vittime di violenza.

Questa tragica vicenda evidenzia la necessità di un ripensamento profondo delle leggi e delle politiche di protezione delle donne in Italia, onde evitare che simili ingiustizie si ripetano in futuro.

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