Un avvelenamento in cella? | Le rivelazioni scioccanti della vedova di Navalny
Yulia Navalnaya accusa Putin di omicidio: analisi confermano avvelenamento di Alexei. Scopri il drammatico video e le ultime rivelazioni! ⚖️🔍✨


Navalny sarebbe stato avvelenato: la vedova denuncia la responsabilità di Putin
In una drammatica rivelazione, Yulia Navalnaya ha affermato che suo marito, Alexei Navalny, grande oppositore del regime di Vladimir Putin, è morto non per cause naturali, ma per avvelenamento. La dichiarazione è emersa in un video pubblicato su YouTube, dove Navalnaya ha presentato la sua versione dei fatti e le indagini condotte all’estero sui campioni biologici del defunto.
Navalnaya ha fatto analizzare i campioni in due laboratori indipendenti, i quali, secondo la sua testimonianza, avrebbero confermato la presenza di sostanze tossiche nel corpo di Navalny. “Ho le prove”, ha dichiarato con fermezza, sottolineando che queste analisi dimostrano che il marito non è morto per caso nella colonia penale dove era detenuto.
Nella sua dichiarazione, Yulia ha descritto il malessere di Alexei, raccontando di sintomi preoccupanti che erano stati ignorati dalle autorità russe. “L’ultima lettera che ho ricevuto da lui risale a un giorno prima della sua morte. È inaccettabile che siano stati così indifferenti”, ha affermato, mostrando foto della cella in cui era detenuto.
Le accuse lanciate da Navalnaya non si limitano a condannare le condizioni di detenzione, ma colpiscono direttamente il presidente russo. “Vladimir Putin è responsabile dell’omicidio di mio marito”, ha affermato, un’accusa che, se confermata, potrebbe avere gravi ripercussioni diplomatiche per la Russia.
Per il momento, Yulia Navalnaya ha chiesto che i laboratori rivelino i dettagli delle analisi, spronando la comunità internazionale a fare pressione affinché venga fatta luce sulla misteriosa morte del suo marito. Questa denuncia ha riacceso i riflettori sui temi della repressione e delle violazioni dei diritti umani in Russia, già al centro dell’attenzione globale.
Con il video, Yulia non solo richiede giustizia per Navalny, ma invita anche a una riflessione più ampia sulle conseguenze del silenzio e dell’inerzia di fronte a tali atrocità. La lotta per la verità continua, e il mondo resta in attesa di risposte.