Ior, dagli scandali alle riforme: il passo indietro di Papa Leone XIV sulla banca del Vaticano

(Adnkronos) - Il potere assoluto dello Ior , Istituto per le Opere di Religione, sulle finanze del Vaticano torna in discussione. La decisione presa con 'motu proprio' da Papa Leone XIV interviene direttamente su un'altra decisione, quel

A cura di Adnkronos Adnkronos
07 ottobre 2025 14:10
Ior, dagli scandali alle riforme: il passo indietro di Papa Leone XIV sulla banca del Vaticano -
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(Adnkronos) - Il potere assoluto dello Ior , Istituto per le Opere di Religione, sulle finanze del Vaticano torna in discussione. La decisione presa con 'motu proprio' da Papa Leone XIV interviene direttamente su un'altra decisione, quella del suo predecessore Papa Francesco, togliendo all'Istituto l'esclusiva sugli investimenti. Il passaggio delle lettera apostolica 'Coniuncta Cura' che riscrive le norme riporta in primo piano un ruolo che lo Ior ha svolto nella storia con più ombre che luci: "Nel determinare le attività di investimento finanziario della Santa Sede l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica generalmente fa effettivo uso della struttura organizzativa interna dello Ior, a meno che gli organi competenti, come stabilito dagli statuti del Comitato per gli Investimenti, non ritengano più efficiente o conveniente il ricorso a intermediari finanziari stabiliti in altri Stati". 

La scelta di aprirsi all'esterno cambia lo scenario, cancellando la riforma di Francesco. Testualmente, recitava: "l’attività di gestore patrimoniale e di depositario del patrimonio mobiliare della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede compete in via esclusiva all’Istituto per le Opere di Religione". Ora, la svolta che riporta centrale l'Apsa, la Banca centrale del Vaticano, che è l'amministrazione titolata a gestire il patrimonio della Sede Apostolica, da oggi senza l'obbligo per la Santa Sede di detenere la liquidità e le attività finanziarie presso lo Ior. 

Al nome dello Ior sono legati scandali e vicende oscure, che hanno attraversato la sua storia fin dalla fondazione, nel 1942 con Papa Pio XII. Nel mirino delle critiche finiscono da subito i privilegi, la banca nasce beneficiano dell'esenzione da parte del governo italiano dal pagamento delle imposte sui dividendi, e la spregiudicata attività di speculazione sui mercati finanziari e nell'immobiliare. Spregiudicatezza che negli anni Sessanta e Settanta si salda con le vicende che hanno accostato 'la banca di Dio' ai protagonisti dei peggiori scandali finanziari italiani. Ricordare rapidamente alcuni passaggi chiave della storia dello Ior aiuta a inquadrare il processo di continue riforme che arriva ai nostri giorni.  

Nel 1962 lo IOR detiene il 24,5% della Banca Privata Finanziaria di Michele Sindona, al quale, nel 1969, papa Paolo VI affida una consulenza per la modernizzazione dello IOR. Nel 1971 l'arcivescovo Paul Marcinkus viene nominato presidente dello IOR. Nel 1972, lo IOR possedeva circa il 51% delle azioni della Banca Cattolica del Veneto. Per volontà di Marcinkus, il 37% delle azioni venne venduto al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, il banchiere che viene trovato impiccato il 18 giugno 1982 a Londra, sotto al Ponte dei Frati Neri, sul greto del Tamigi. Il 21 giugno 1982, 4 giorni dopo, si apre ufficialmente il crac del Banco Ambrosiano, che coinvolge, oltre a Calvi, Marcinkus, Sindona e Licio Gelli. Sindona, nel frattempo condannato all'ergastolo quale mandante dell'omicidio Ambrosoli e condannato in Italia e negli Stati Uniti per frode e bancarotta, muore dopo essere stato avvelenato con un caffè al cianuro nel carcere di Voghera, nel 1986. Lo Ior, nel corso di questi decenni, viene costantemente accusato di riciclaggio di denaro sporco, tangenti e supporto finanziario alla mafia.  

Mai problemi non finiscono con i grandi scandali finanziari. A seguito di diverse vicende giudiziarie riguardanti infrazioni della normativa antiriciclaggio, il 30 dicembre 2010 il Vaticano si impegna a dare piena applicazione alla convenzione monetaria firmata con l'Unione europea il 17 dicembre 2009, introducendo leggi volte alla lotta al riciclaggio, che entrano in vigore il 1 aprile 2011. Seguono anni di continue riforme, sia riguardo alla governance, sia rispetto al perimetro delle attività, la compliance, la trasparenza e i processi interni all'Istituto. Fino ai due ultimi interventi, in direzione opposta di Papa Francesco e di Papa Leone XIV. (Di Fabio Insenga)  

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