La cella al centro di Bologna | Perché la situazione carceraria è più drammatica di quanto pensi!

Scopri l'iniziativa di Bologna: una cella in piazza per vivere la realtà carceraria. Un appello a riflettere su diritti e speranza! 🏛️🚪🤝

A cura di Redazione Redazione
18 ottobre 2025 17:06
La cella al centro di Bologna | Perché la situazione carceraria è più drammatica di quanto pensi! -
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“Carceri: Un’Iniziativa a Bologna per Sensibilizzare sulla Situazione delle Detenzioni”

BOLOGNA – In una straordinaria iniziativa che si svolge nel cuore della città, una cella di 12 metri quadrati è stata allestita in piazza Maggiore per far toccare con mano a tutti cosa significhi vivere in carcere. L’evento, intitolato “La vita dietro le sbarre: una cella al centro della città”, è organizzato dalla Camera Penale di Bologna insieme all’Osservatorio ‘Diritti umani, carcere ed altri luoghi di privazione della libertà’, sostenuto anche dal Lions Club Borgo Panigale.

L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione drammatica delle carceri italiane, nel cui contesto si trovano a operare avvocati, magistrati e attivisti. La cella, arredata in modo fedele alle reali condizioni detentive, è stata presentata questa mattina in una importante conferenza, cui hanno partecipato diverse personalità, tra cui il presidente della Regione Michele de Pascale e l’artista Alessandro Bergonzoni.

Durante l’evento, il professore Nicola Mazzacuva ha messo in evidenza l’emergenza carceraria, sottolineando che “siamo stati condannati dalla Cedu nel 2013 per le condizioni degradanti delle nostre strutture, ma la situazione è tornata critica”. Le statistiche parlano chiaro: nel corso dell’anno scorso, il numero di suicidi tra i detenuti ha toccato il record di 90, un dato allarmante che evidenzia l’urgenza di intervenire.

Il responsabile dell’Osservatorio Carcere, Luca Sebastiani, ha ulteriormente approfondito il tema, affermando che la cella presente in piazza “è per due persone, ma probabilmente diventerà per tre”. Questo riflette una situazione di “sovraffollamento” in cui il carcere di Bologna conta quasi 800 detenuti su una capienza progettata per 457.

“Un quarto di questi 800 detenuti è in attesa di giudizio e solo il 20% lavora”, ha sottolineato Sebastiani, ponendo l’accento sull’efficacia delle misure alternative e sull’urgenza di provvedimenti come amnistia e indulto. Le statistiche dimostrano che chi lavora in carcere e usufruisce di misure alternative ha un tasso di recidiva molto più basso: solo il 2% rispetto al 70% di chi non riceve tali opportunità.

Gli interventi hanno riscontrato il sostegno dei rappresentanti dell’Ordine degli avvocati, con il presidente Flavio Peccenini che ha auspicato che questa iniziativa serva a “sensibilizzare i cittadini” sulla gravità della situazione. Alessandro Bergonzoni, applaudito dal pubblico, ha espresso il suo forte sostegno per i diritti dei detenuti, affermando che riconoscere spazi e igiene non deve essere visto come un favore, ma come un diritto fondamentale.

“La detenzione è sempre una forma di violenza”, ha proseguito Bergonzoni, “ogni cittadino dovrebbe percepirla come se il proprio figlio fosse in carcere”. Infine, il Garante comunale dei detenuti, Antonio Ianniello, ha insistito sulla necessità di “interventi deflattivi”, avvertendo che le condizioni attuali rischiano di diventare inumane e degradanti, rappresentando una sconfitta per l’intero Stato.

Questa iniziativa, che si protrarrà per due giorni, è dunque una chiamata a riflettere su uno dei temi più delicati e controversi della nostra società, per generare un dialogo costruttivo e un’azione concreta per il rispetto dei diritti umani all’interno delle carceri.

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