Oltre 2 milioni in piazza per Gaza | Perché il governo teme questo sciopero?

Oggi l'Italia ha risposto con forza: oltre 2 milioni in piazza per Gaza e solidarietà alla Flotilla. Sciopero generale, cortei e tante emozioni! ✊🇵🇸

A cura di Redazione Redazione
03 ottobre 2025 19:07
Oltre 2 milioni in piazza per Gaza | Perché il governo teme questo sciopero? -
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La Cgil: “Oggi in Italia più di 2 milioni di persone in piazza per Gaza e la Flotilla”

Roma, 3 ottobre 2025 – La storia si scrive nelle piazze italiane. Oggi, più di 2 milioni di persone hanno risposto all’appello della Cgil, scendendo in piazza per manifestare a favore della Flotilla e in solidarietà con la popolazione di Gaza. I cortei si sono svolti in oltre 100 città, con la capitale che ha visto la partecipazione di circa 300 mila manifestanti.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha definito la giornata un “successo straordinario”, sottolineando la partecipazione “senza precedenti” dei giovani, protagonisti di un movimento che chiede un futuro di pace e giustizia sociale.

Tensioni e Disagi

Nonostante lo sciopero sia stato dichiarato “illegittimo” dalla Commissione di garanzia sugli scioperi, il clima di protesta ha attraversato il Paese. A Bologna, il corteo ha bloccato le tangenziali e l’autostrada, dove si sono verificati momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, sfociando in cariche e lanci di lacrimogeni.

A Milano, la situazione si è fatta più accesa con un’occupazione della tangenziale est, dove slogan contro il governo Meloni e il vicepremier Salvini hanno risuonato tra le strade. Anche a Cagliari e Napoli i cortei hanno provocato blocchi ferroviari e irruzioni nel porto, sottolineando la determinazione dei manifestanti nel portare avanti le loro richieste.

Un’Occasione di Solidarietà

La giornata ha avuto un forte significato politico e umano. “Siamo qui per fermare un genocidio e riaffermare i valori costituzionali”, ha dichiarato Landini. Le piazze italiane sono diventate simbolo di una mobilitazione collettiva contro quelle che i manifestanti considerano violazioni del diritto internazionale.

Il prossimo appuntamento per i manifestanti è previsto per il 25 ottobre, quando si svolgerà una nuova manifestazione nazionale dedicata alla “Democrazia al lavoro”. Questo segnale di continuità nella lotta ha reso chiaro che la mobilitazione non si ferma qui.

Reazioni Politiche

Le reazioni dei membri del governo non si sono fatte attendere. Matteo Salvini ha dichiarato che lo sciopero è illegittimo e ha minacciato sanzioni per chi partecipa. I toni aspri della polemica tra governo e sindacati fanno da sfondo a un dibattito sempre più acceso sulle libertà di espressione e di protesta in Italia.

Una Società Divisa?

Mentre il mondo politico si articola in fazioni sempre più contrapposte, i manifestanti continuano a chiedere che si ascolti la loro voce. “La mobilitazione di oggi è una risposta umanitaria che dimostra l’umanità e la solidarietà di una parte del Paese”, afferma Landini. Eppure, il clima di divisione sembra permeare la società italiana, creando un panorama di confronto difficile ma necessario.

La giornata di oggi è stata molto più di un semplice sciopero; è stata una dimostrazione di una società che si interroga sull’urgenza di difendere non solo i diritti, ma anche i valori fondamentali che ci uniscono come Paese e come comunità globale.

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