Università di Napoli occupata | Gli studenti sfidano il governo e chiedono giustizia per i palestinesi!
Studenti di Napoli occupano le università per sostenere la Global Sumud Flotilla e chiedere giustizia per la Palestina. Uniti per i diritti! 🌍✊✨


Flotilla quasi a Gaza: occupata l’Università di Napoli in supporto alla Palestina
NAPOLI – Una protesta che segna un significativo passo nella mobilitazione giovanile e studentesca: le Università L’Orientale e Federico II di Napoli sono state occupate dal Collettivo autorganizzato universitario in solidarietà con la Global Sumud Flotilla. Gli studenti si sono riuniti in forma di protesta, occupando le sedi di Palazzo Giusso e Porta di Massa, richiamando l’attenzione su un tema di vitale importanza: la situazione in Palestina.
“Teniamo alta l’attenzione, facciamo in modo che il riflettore sulla Palestina non si spenga”, affermano gli attivisti, evidenziando la necessità di far sentire la propria voce in un momento critico. Nella loro dichiarazione, gli studenti criticano aspramente la mancanza di una presa di posizione chiara da parte del governo italiano e delle istituzioni accademiche nei confronti della crescente crisi umanitaria a Gaza.
Il clima di tensione crescente nel conflitto israelo-palestinese, definito “vergognoso” dagli studenti, ha portato a una mobilitazione che non si limita alle acque internazionali ma si estende anche al suolo italiano. “Il governo Meloni e i nostri atenei continuano a essere complici dei crimini israeliani”, denunciano, sottolineando l’importanza dell’azione locale in supporto a una causa globale.
La Global Sumud Flotilla, che sta per dirigersi verso Gaza, rappresenta simbolo di resistenza e solidarietà. Gli studenti affermano che senza la loro mobilitazione a terra, l’impatto politico della missione risulterebbe fortemente sminuito. “Siamo l’equipaggio di terra, accorso in supporto dell’equipaggio di mare”, dichiarano, enfatizzando il loro compito cruciale di mantenere alta l’attenzione sulla questione palestinese.
Inoltre, gli studenti chiedono un impegno specifico da parte del governo per garantire che la missione di aiuto raggiunga Gaza in sicurezza. Le loro richieste includono l’apertura immediata di corridoi umanitari e l’interruzione di ogni collaborazione con istituzioni israeliane, considerate complici nel contesto del conflitto.
“La Crui deve esporsi e chiedere un embargo militare verso Israele”, ribadiscono, richiamando anche al ruolo fondamentale che l’università deve giocare come custode di un sapere libero e di una ricerca etica. Occupare le università, pertanto, non vuol dire solo manifestare, ma anche richiamare una riflessione profonda su ciò che significa essere studiosi in tempi di ingiustizia.
Con il mondo che guarda a Gaza, sessanta anni di conflitto hanno portato a un avvelenamento della situazione. Gli studenti di Napoli sono determinati a non lasciare che il silenzio prevalga su una crisi umanitaria che richiede azioni concrete e immediate. La loro occupazione è un chiaro messaggio: “Non smetteremo di lottare finché non ci sarà giustizia per il popolo palestinese”.