Agenzia delle Entrate, queste tasse non le paghi più da oggi: tutte annullate | Se paghi comunque sei un asino

Tutte annullate le tasse. Quelle che non paghi più sono proprio queste, sono state cancellate in maniera definitiva, per la gioia di tutti.

A cura di Valeria Conti
08 aprile 2025 21:00
Agenzia delle Entrate, queste tasse non le paghi più da oggi: tutte annullate | Se paghi comunque sei un asino -
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Cartelle esattoriali annullate: le nuove regole

Ogni anno, migliaia di contribuenti italiani ricevono cartelle esattoriali dall’Agenzia delle Entrate, spesso con richieste di pagamento che destano preoccupazione. Tuttavia, non tutti sanno che alcune di queste richieste possono essere contestate e annullate, evitando così di pagare somme che non sono effettivamente dovute.

Recentemente, una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito nuovi criteri per la validità delle cartelle inviate via PEC (Posta Elettronica Certificata), introducendo importanti cambiamenti per i contribuenti. Con queste novità, ci sono casi in cui il pagamento non è più obbligatorio, e chi paga senza verificare rischia di buttare soldi inutilmente.

Quando una cartella esattoriale non è valida?

La sentenza ha chiarito alcuni punti chiave che determinano se una cartella esattoriale è valida o meno. Ecco i casi principali in cui puoi evitare di pagare:

  1. Errore nella notifica via PEC – Se l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha inviato la cartella a un indirizzo PEC non attivo o errato, la notifica non è valida e la richiesta di pagamento può essere annullata.
  2. Cartella inviata senza firma digitale – Prima, la mancanza della firma digitale rendeva una cartella contestabile, ma ora non è più un requisito indispensabile. Tuttavia, se l’indirizzo PEC a cui è stata inviata la cartella non è attivo, la notifica non è considerata valida.
  3. Prescrizione del debito – Se il debito fiscale è stato contratto molti anni fa, potrebbe essere già prescritto e, in questo caso, l’Agenzia delle Entrate non può più esigerne il pagamento.
  4. Errori di calcolo o di competenza – Se la cartella contiene errori nei calcoli o riguarda tasse già pagate, è possibile contestarla e chiedere l’annullamento.

Come verificare se devi davvero pagare?

Per evitare di pagare tasse non dovute, segui questi passaggi:

  1. Controlla la notifica – Se la cartella è arrivata via PEC, verifica che l’indirizzo sia corretto e attivo.
  2. Verifica la data del debito – Se il tributo è prescritto, non è più dovuto.
  3. Accedi all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate – Puoi consultare la tua posizione fiscale e verificare se la cartella è legittima.
  4. Consulta un professionista – Se hai dubbi, un commercialista o un CAF può aiutarti a contestare la richiesta di pagamento.

Se la cartella non è valida, come annullarla?

Se rientri in uno dei casi sopra indicati, puoi presentare un ricorso per far annullare la cartella esattoriale.

  • Primo passo: invia una richiesta di chiarimento all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, chiedendo la verifica della notifica.
  • Secondo passo: se la risposta non è soddisfacente, puoi presentare un ricorso formale alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dalla notifica.
  • Terzo passo: in caso di errori evidenti, puoi chiedere la sospensione immediata del pagamento fino alla decisione finale.

Non tutte le cartelle esattoriali devono essere pagate. Con le nuove regole stabilite dalla Corte di Cassazione, molti contribuenti potrebbero evitare pagamenti non dovuti.

Se ricevi una cartella dall’Agenzia delle Entrate, non pagare subito senza verificare: controlla la notifica, la data e i dettagli del debito. Potresti scoprire che quelle tasse non devi più pagarle!

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