Turisti aggrediti a Palermo, il Prefetto: "Rinforzati i controlli"

(Adnkronos) - Mette subito in chiaro di "comprendere la preoccupazione dei cittadini" per le aggressioni avvenute, soprattutto, nei confronti dei turisti nel centro storico, e sottolinea che verranno ulteriormente "rinforzati i servizi d

A cura di Adnkronos
24 luglio 2025 12:47
Turisti aggrediti a Palermo, il Prefetto: "Rinforzati i controlli" -
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(Adnkronos) - Mette subito in chiaro di "comprendere la preoccupazione dei cittadini" per le aggressioni avvenute, soprattutto, nei confronti dei turisti nel centro storico, e sottolinea che verranno ulteriormente "rinforzati i servizi di controllo del territorio". Annuncia anche che nei prossimi giorni incontrerà i rappresentanti delle associazioni di categoria, da Federalberghi a Confcommercio a Confesercenti, "per individuare congiuntamente ulteriori misure di prevenzione e di contrasto". A parlare, in un'intervista a tutto tondo all'Adnkronos, è il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani. "Certamente nelle ultime settimane si sono verificati alcuni episodi criminosi, diversi dei quali purtroppo ai danni di turisti stranieri - spiega il Prefetto Mariani -. Si tratta di reati predatori, alcuni anche violenti, con aggressioni, che devono essere perseguiti con la massima determinazione. Ognuno di questi reati rappresenta una sfida per tutti coloro che sono chiamati a prevenire, attraverso il controllo del territorio, il ripetersi di questi episodi, così come per coloro che sono chiamati a individuare i responsabili". 

"Comprendo la preoccupazione dei cittadini, e tuttavia occorre proprio in momenti come questi una attenta ed equilibrata riflessione che non può che partire dal dato oggettivo degli indici di delittuosità che, come anche evidenziato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, non sembrano confermare l'assunto di una allarmante recrudescenza dei reati - sottolinea -. È vero, tuttavia, che questi episodi, concentrati soprattutto nel centro storico, in un breve lasso di tempo, non possono che imporre una ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio". 

Da settimane sono stati "particolarmente implementati i servizi di presidio, così come di controllo dinamico del territorio per rafforzare la percezione della sicurezza nei cittadini e nello stesso tempo prevenire il ripetersi degli episodi criminosi", spiega ancora il Prefetto Mariani. "Credo che il contributo delle categorie sia fondamentale per rendere ancora più efficaci gli interventi- aggiunge -. Nei prossimi giorni intendo incontrare i rappresentanti delle principali categorie per esaminare insieme i problemi e individuare congiuntamente misure che valgano a rafforzare i dispositivi di sicurezza degli esercizi commerciali o ricettivi, anche in applicazione delle più recenti direttive del Ministro dell'Interno e nel contempo per integrare gli sforzi e contrastare l’illegalità“. 

A chi, nei giorni scorsi, ha sollecitato l’arrivo dei ‘Vespri siciliani’, cioè quel rafforzamento di militari in campo che riguardò Palermo all'indomani della strage di via D'Amelio, Mariani replica: "Vorrei innanzi tutto ricordare quanto già evidenziato il 19 luglio scorso proprio qui, a Palermo, dal ministro Piantedosi, e cioè che i militari dell’Esercito sono già presenti e operano efficacemente in servizi di presidio. Questo certamente contribuisce a mettere ulteriori forze di polizia a disposizione per i servizi di controllo del territorio”. 

E aggiunge. “Vorrei ancora ricordare, con commozione, Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Vicenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, e con loro Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani. Questo ricordo è inevitabile nel momento in cui si richiede una nuova operazione “Vespri Siciliani” che fu avviata pochi giorni dopo la strage di Via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, per appoggiare le Forze di polizia nell’azione di prevenzione e di contrasto alle organizzazioni mafiose. I militari che allora operarono, a migliaia, nelle strade di Palermo, furono qui inviati all’apice di una lunga e drammatica stagione di sangue oggi difficilmente immaginabile. Anni terribili in cui caddero Magistrati, uomini della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Tanti valorosi Servitori dello Stato, tra i quali il Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, uomini politici, come Piersanti Mattarella e Pio La Torre, imprenditori come Libero Grassi, che pagò col sangue la sua scelta di libertà". 

"I militari di Vespri Siciliani -così come i Magistrati, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza- si trovarono allora a contrastare una organizzazione mafiosa barbara e sanguinaria, capace di crimini efferati, e guidata da personaggi come Salvatore Riina o Bernardo Provenzano. La posta in gioco era, allora, la tenuta delle Istituzioni. Si può dire lo stesso oggi? - dice ancora il Prefetto di Palermo Massimo Mariani - Oggi quei militari opererebbero in una città ben diversa, grazie allo straordinario lavoro che Magistratura e Forze dell’ordine hanno portato e continuano a portare avanti da decenni, lavoro del quale dovremmo essere tutti grati. Oggi i militari di “Vespri siciliani” si troverebbero di fronte non quella organizzazione mafiosa e quegli assassini, ma -a giudicare dagli arresti e dalle denunce di queste settimane- soggetti giovani o anche ragazzini adolescenti".  

Per il Prefetto di Palermo "la sfida, oggi, è certo salvaguardare i tanti turisti, così come i tanti cittadini palermitani che, per fortuna, affollano il nostro bellissimo centro storico e naturalmente i loro beni, i loro smartphone, i loro i-phone. Anche le sfide di oggi devono essere affrontate e vinte e ogni sforzo deve essere profuso per conseguire questi obiettivi. Occorre tuttavia chiedersi se davvero le sfide del 2025 siano sovrapponibili a quelle imposte dalle stragi del 1992 e dai gravissimi fatti di sangue che per anni oltraggiarono Palermo, al punto da richiedere una nuova operazione “Vespri Siciliani”. Immagino che chi oggi evoca “Vespri siciliani” si sia posto questo problema e a, quanto pare, ha anche trovato le proprie risposte”. 

Ma, allora, come si può rassicurare il cittadino? “Certamente si tratta di forme di criminalità che non possono non suscitare la preoccupazione dei cittadini- dice Mariani - Vorrei tuttavia porre in evidenza che il conseguimento e il consolidamento della percezione della sicurezza si basa su due pilastri. Il primo è rappresentato dai servizi di controllo del territorio, poiché è indiscutibile il valore della semplice presenza dei mezzi e del personale delle forze di polizia. Un prezioso aiuto è rappresentato dai sistemi di videosorveglianza dei quali è prevista una nuova, significativa implementazione. Il secondo pilastro, che non va dimenticato, è rappresentato dalle attività investigative. Sotto questo aspetto, vorrei ricordare le consolidate capacità dei nostri apparati investigativi e l’incessante azione della Procura della Repubblica di Palermo che quest’anno ha conseguito successi estremamente importanti, sia sul piano della lotta alla criminalità organizzata sia sul piano del contrasto alla criminalità comune”. 

Poi il Prefetto di Palermo Massimo Mariani ribadisce con forza: “Sotto questo specifico aspetto vorrei anche ricordare che se è vero che nelle ultime settimane si sono verificati gli episodi criminosi di cui parliamo, è altrettanto vero che vi sono stati diversi arresti e che i responsabili di alcuni degli episodi che hanno suscitato maggiore scalpore sono stati a volte individuati in poche ore e denunciati. Questi due pilastri dell’azione dello Stato rappresentano, a mio parere, un fattore che dovrebbe essere quantomeno incoraggiante”. 

Ma dietro le aggressioni potrebbe esserci la mafia? O si tratta di cosiddetti ‘cani sciolti’? “Il contrasto all’organizzazione mafiosa è stato anche quest’anno particolarmente efficace ed è stato coronato da importanti operazioni di polizia giudiziaria, tra le quali vorrei ricordare “Grande inverno”. Sono stati fino a questo momento assicurati alla giustizia centinaia di soggetti indiziati di appartenere all’organizzazione mafiosa o di essere alla stessa contigui e credo che questo testimoni il costante, attento impegno della Procura della Repubblica di Palermo, così come l’ottimo lavoro degli apparati investigativi”, dice Mariani.  

Ma sottolinea anche: “Per quanto riguarda gli episodi delittuosi verificatisi nel centro storico mi colpisce un fatto, cioè la constatazione che molti dei soggetti arrestati o denunciati sono giovani se non minorenni. Ricordo ancora che delle tre persone denunciate per l’aggressione ai dipendenti della Cioccolateria due hanno 15 e 16 anni. Non è la prima volta che Palermo si deve confrontare con un fenomeno ormai diffuso anche a livello nazionale, ovvero i gravi atti criminali di cui si rendono sempre più spesso responsabili i giovani, anche minorenni. È appena il caso di ricordare il triplice omicidio di Monreale di cui si sono resi responsabili ragazzi del quartiere Zen di Palermo. Si tratta, quindi, di un fenomeno criminale che si incrocia con un’area di profondo disagio per la quale i pur indispensabili strumenti della prevenzione e repressione non appaiono da soli sufficienti”. E conclude: “Siamo consapevoli della esigenza di perseguire l’obiettivo di sempre più soddisfacenti standard di sicurezza. Il confronto tra e me e le forze dell’ordine è pressoché quotidiano. Il tema è all’ordine del giorno, quasi ogni settimana, nelle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. (di Elvira Terranova) 

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