Furto da Oscar al Louvre | Perché non sfuggiranno agli investigatori!
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Al Louvre, un colpo quasi perfetto, ma li prenderanno: l’analisi di Leonardo Notarbartolo, noto per il ‘furto del secolo’
ROMA – L’eco del furto avvenuto al Louvre continua a rimbalzare su testate giornalistiche e social media. Domenica scorsa, quattro finti operai hanno messo a segno quello che è stato etichettato da molti come il “colpo del secolo”, portando via gioielli della Corona. Tuttavia, Leonardo Notarbartolo, autore del celebre ‘furto del secolo’ al World Diamond Center di Anversa, offre un’analisi che sembra smentire questa denominazione. In una recente intervista, Notarbartolo ha dichiarato: “Un colpo bello, interessante, ma solo quasi perfetto”.
Tempi e partecipanti al furto
Secondo Notarbartolo, i ladri non avrebbero impiegato i sette minuti stimati dagli inquirenti, ma solo cinque minuti per portare a termine la rapina. “Di più, e la polizia sarebbe intervenuta”, ha specificato. Inoltre, ha suggerito che per un’operazione così complessa sarebbero state necessarie almeno sei o sette persone, di cui quattro all’interno del museo e due all’esterno. La scelta di travestirsi da operai durante il giorno, ha osservato, è stata “abbastanza intelligente”; in questo modo, i ladri sono riusciti a evitare i sospetti.
L’importanza delle ‘talpe interne’
Notarbartolo ha anche fatto riferimento a possibili “talpe interne” che avrebbero facilitato il colpo. “Come si può realizzare un furto del genere senza qualcuno che lavori lì dentro?”, si è chiesto, aggiungendo che “almeno uno degli implicati era un insider”. Queste talpe, secondo il suo pronunciamento, sono fondamentali per il successo dell’operazione e rappresentano un potenziale punto debole per i ladri. “Se dovessi scommettere, direi che il primo a saltare sarà la talpa interna”, ha previsto Notarbartolo.
Rischi di vendita e profili dei ladri
Uno dei punti deboli del piano di questi ladri è rappresentato dalla difficoltà di vendere il maltolto. “Non è facile piazzare merce di questo valore storico”, ha avvertito Notarbartolo, paragonando la situazione a quanto accaduto dopo il furto alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, dove i ladri non riuscirono a vendere i gioielli e li restituirono dopo un anno e mezzo. “Il rischio è che si ripeta lo stesso copione”, ha affermato.
In merito al profilo dei ladri, Notarbartolo ha suggerito che potrebbero appartenere ai rinomati Pink Panthers, un gruppo di rapinatori noti per i loro colpi in Europa, molti dei quali compiuti da ex militari. “Questi ladri sono abituati a rapine in gioiellerie e sembrano avere un curriculum di livello superiore rispetto a noi”, ha osservato.
Il consiglio ai ladri in fuga
In chiusura, Notarbartolo ha condiviso un consiglio per chi è attualmente in fuga: “Gli direi di starsene fermi per un po’, di non muovere nulla per alcuni mesi”. Con le nuove tecnologie di sorveglianza e il lavoro di 60 investigatori che stanno analizzando migliaia di filmati, la probabilità di cattura sembra essere alta.
In un contesto in cui le gesta del crimine attirano l’attenzione di esperti e media, Notarbartolo lascia intendere che, indipendentemente dalla bravura mostrata nel colpo, la giustizia potrebbe non essere lontana.